Napoli – Francoforte: la città messa a ferro e fuoco

Napoli - Francoforte: la città messa a ferro e fuoco
Napoli - Francoforte: la città messa a ferro e fuoco

NAPOLI “Perché la Germania ha consentito a questi teppisti la partenza, armati di tutto punto?”. Mentre tra le strade era in corso la guerriglia ultras, lo scrittore Maurizio De Giovanni, intervenuto al Tgr Campania, poneva l’accento sulle responsabilità istituzionali sugli scontri. Un intervento, quello del giallista napoletano, che illumina un aspetto di non poco conto della vicenda, il ruolo delle autorità competenti. E su Napoli si è abbattuto un diluvio di polemiche. E’ proprio alle responsabilità delle istituzioni che punta Gaetano Simeone, consigliere comunale e presidente della commissione Protezione Civile: “Devono risarcirci fino all’ultimo centesimo. Al prossimo Consiglio comunale del 22 marzo, presenterò un ordine del giorno con il quale chiederemo il risarcimento economico e morale alla Uefa, al governo tedesco e al ministero degli Interni italiano, per i danni d’immagine subiti dalla nostra città, piena di turisti provenienti da tutto il mondo, e per i danni economici subiti dalle varie attività commerciali del centro storico, compresi i cinque mezzi pubblici di Anm, distrutti da questi quattro cialtroni di nazionalità tedesca ai quali è stato consentito di mettere piede a Napoli senza averne titolo morale e senza biglietto dello stadio”. A proposito di danni, chi pagherà quelli alle attività commerciali? “Napoli si presenta distrutta per gli imprenditori che hanno sofferto il dolore di essere massacrati. Una Napoli sfregiata da balordi che hanno fatto l’impossibile. Chi ha scommesso sulla città, investendo, oggi paga uno scotto altissimo”, commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania. In serata il sindaco Gaetano Manfredi ha voluto incontrare a Palazzo San Giacomo l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling “per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra Napoli e la Germania”. Il primo cittadino ha inoltre sentito il ministero dell’Interno Matteo Piantedosi. E la giornata di oggi si aprirà con un summit istituzionale: alle 8,30, il prefetto Claudio Palomba, presiederà
una riunione urgente di Comitato di ordine e sicurezza pubblica, in relazione agli episodi di rivalità violenta tra tifoserie. Una mossa che andava anticipata di qualche giorno. E’ di questo avviso Maria Muscarà, consigliere regionale del gruppo Misto, che irrompe così nel dibattito: “Dimissioni del prefetto e di tutto il Comitato per l’ordine pubblico e la Sicurezza, compreso il sindaco”

“Assurdo aver permesso l’arrivo dei tedeschi”

Sui gravi fatti di ieri si pronunciano Giuseppe Raimondi e Luigi Di Michele, segretari generali del Coisp-Mosap, secondo Sindacato di Polizia di Napoli che così si esprimono: “E’ davvero sconcertante e assurdo è che a questi barbari, perché questo sono, sia stato consentito di giungere in Italia, arrivando indisturbati fino a Napoli, dove era prevedibile che succedesse quanto stiamo vedendo coi nostri occhi. Cosa ancora più assurda è che si siano mossi dall’Hotel Royal che li ospita, percorrendo le vie del centro cittadino indisturbati. Migliaia di agenti appartenenti alle varie forze dell’ordine schierati per cercare di arginare i saccheggi e le violenze da parte di questi delinquenti che tutto hanno tranne che lo spirito sportivo. Questa è la dimostrazione che la civiltà ma soprattutto il valore della vita umana, vengono molto agevolmente bypassati in nome di svariati altri interessi per i quali evidentemente si può anche mettere a repentaglio migliaia di vite di civili e di poliziotti deputati, questi ultimi, a difendere ad ogni costo il benessere della collettività”. E poi ancora: “Assurdo mettere a rischio i poliziotti per il capriccio di chi vuole giocare con la loro vita e li utilizza come i burattini di turno, considerandoli un prezzo sacrificabile pur di accontentare le società calcistiche. A tutto ciò si aggiunge la mala gestio dell’ordine pubblico dove, secondo il nostro parere, molti poliziotti stanno rischiando la vita per scelte e strategie inappropriate ed improvvisate per la tipologia di servizio. Si contano già numerosi danni ai mezzi di servizi e come se non bastasse ci giungono notizie di poliziotti feriti. Ci auguriamo che ci siano punizioni esemplari per tutto questo, per chi scientemente o superficialmente ha contribuito con le sue decisioni, a far si che questi barbari arrivassero fino a Napoli e chi, per inerzie tattiche di ordine pubblico, ha invece consentito che la situazione degenerasse fino a questo punto”. La fotografia della giornata di ieri arriva da piazza del Gesù e, più precisamente, dalla volante della polizia di Stato data alle fiamme.
“Napoli, i napoletani, e soprattutto tutti i colleghi pagano gli effetti di una sovrapposizione di interventi che attengono a due sfere distinte e separate e, soprattutto, troppo lontane l’una dall’altra – il commento di
Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia – C’erano motivi precisi per l’emissione del provvedimento del prefetto che voleva arginare l’arrivo dei tifosi dalla Germania, ed erano motivi di ordine pubblico. Ora, chi si occupa di ordine pubblico, con anni di esperienza specifica e sulla base di attività info-investigative complesse e articolate, pone con il proprio lavoro i presupposti che portano ad assumere provvedimenti che mal si conciliano con l’interpretazione da parte di un Tar. Ciò che attiene all’ordine pubblico e alle esigenze di sicurezza collettiva poco ha a che fare con una fredda analisi di tipo amministrativo. Oltretutto non possiamo evitare di rilevare, con grande disappunto, che nell’ordinanza con cui il Tar ha sospeso il primo provvedimento prefettizio si fa riferimento a diversi interessi da conciliare – evidenzia Mazzetti – ma non è minimamente citato, e quindi preso in considerazione, l’interesse all’incolumità dei poliziotti che sono chiamati a fare il proprio lavoro”. Gli agenti sono esasperati: “Non è più ammissibile, bisogna iniziare a mettere nel bilancio di diritti e interessi in gioco, di qualsiasi provvedimento si tratti, anche la salute e la sicurezza di chi ha scelto di portare la divisa e che, non per questo, deve essere spedito a fronteggiare guerriglie, botte, bombe”.

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