Neonato ucciso dal batterio in ospedale a Brescia, indagati 16 sanitari

Il piccolo Paolo è deceduto a causa del batterio 'serrantia marcescens' contratto in ospedale. Al momento sono sotto osservazione sei neonati, tra cui il gemellino del bimbo morto

BRESCIA – In totale sono 16 le persone, tra medici e personale sanitario, indagate per omicidio colposo, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia, sulla morte di Paolo, il neonato stroncato dal batterio ‘serratia marcescens’. L’ infezione è stata contratta dal bimbo nel reparto ‘Terapia intensiva neonatale’ degli Spedali civili di Brescia. Tutto il personale che opera nel reparto è stato iscritto nel registro degli indagati.

Le indagini sulla morte del neonato

Tutta l’equipe medica del reparto, 16 persone in tutto, è stata iscritta nel registro degli indagati per la morte del piccolo ucciso dal batterio ‘serratia marcescens’. La Procura di Brescia lo ha definito ‘un atto dovuto’ per permettere agli indagati di poter nominare un proprio consulente durante l’autopsia sul corpo del bambino, nato prematuro a fine giugno. L’esame autoptico è stato effettuato questa mattina, per consegnare la salma alla famiglia in tempi brevi. Nessun consulente della famiglia ha partecipato all’autopsia.  “Provano un grande dolore. Non rabbia e nemmeno accanimento, solo dolore”, ha fatto sapere l’avvocato Chantal Frigerio, legale dei genitori del neonato. “Vogliono sapere perché è accaduto e se ci sono responsabilità”, ha aggiunto l’avvocato spiegando lo stato d’animo dei suoi assistiti.

Condizioni disperate

Fin dalla sua nascita ‘prematura’, le condizioni del piccolo Paolo e quelle del suo fratello gemello si presentavano critiche. La situazione è poi peggiorata il 20 luglio, quando il piccolo Paolo ha contratto il batterio killer con altri due neonati. Sono sei quelli ancora ricoverati a causa dell’infezione, tra cui anche il suo gemello. Le attenzioni dei genitori sono tutte concentrate su di lui, che sta lentamente migliorando. I sei bimbi sotto osservazione sarebbero risultati negativi al batterio nei test effettuati ieri, mentre i risultati dei test di oggi si conosceranno domani. Quattro sono già stati dimessi nei giorni scorsi.

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