‘Nuovi Giuliano’, ecco chi sono i giovani della terza generazione

Il legame a doppio filo con i Sibillo e il ruolo di Salvatore ‘o russ

NAPOLI – Salvatore Giuliano era il garante degli equilibri a Forcella. I suo patti con i Mazzarella hanno consentito ai giovani del ventre molle di avere autonomia e territorio da gestire. Sempre nell’ambito dei patti. Non arbitro, ma ago della bilancia che, adesso, con la sua uscita di scena, potrebbe sballarsi. Ma di fatto, sul territorio di Forcella, uno zoccolo duro dello storico gruppo criminale della Casbah, c’è ancora. A tracciarne il profilo sono state alcune informative, ma anche le dichiarazioni di persone che, nel corso di interrogatori, non hanno temuto di fare nomi e cognomi e di dare la possibilità agli inquirenti di tracciare un identikit di questa cosca di terza generazione che prende il nome di ‘Nuovi Giuliano’. “So per certo che il sistema di Forcella è gestito da alcuni rappresentanti della famiglia Giuliano di nuova generazione e da loro affiliati”. Sono le parole di chi vive nel quartiere ed ha raccontato quello che sa agli inquirenti. “Quando parlo dei nuovi rappresentanti della famiglia Giuliano faccio riferimento a Peppe Giuliano figlio di ‘a zecchetella, a suo zio detto ‘Per Esempio’, al fratello più piccolo del Salvatore Giuliano, anche lui denominato O’ Russ come il fratello; affiliati ai giovani Giuliano ci sono alcuni altri ragazzi che io conosco da sempre tra i quali Denny Lo Bascio dell’Aquila detto O’ Nir, un ragazzo che abita nel connolo denominato ‘Cap e Fierr’, un altro ragazzo che chiamano ‘Polpetta’ cugino di Peppe Giuliano ed un’altra persona dalla corporatura corpulenta con i capelli neri e gli occhi celesti originario della Maddalena il quale avrà un po’ più di quaranta anni e che quand’era giovane stava con Luigino Giuliano”. Il vecchio e il nuovo che si fondono, sotto un nome che continua ad avere un’aura mistica nella storia antica e recente. C’è anche un pentito della mala dei vicoli, Yassir Atid, che racconta nel dettaglio le dinamiche del gruppo. “Facevo parte del clan Guliano, radicato a Forcella – raccontò – e collaboravo con Massimo Castellano, poi ucciso. A capo di questo gruppo criminale vi è Peppe Giuliano, figlio di Gigino a Zecchetella, Salvatore Cedola, i fratelli Antonio o’ russ, e Luigi Giuliano, anche lui detto o’ russ oppure o’ cecchino, perché spara bene”. Poi il collaboratore parla di tale “Gigino detto ‘per esempio’ (Luigi Vicorito, padre di Alessio ndr), che viene definito “reggente delle zone di Forcella, San Giovanni a Carbonara per conto dei Giuliano”. Di lui dice ancora che “raccoglie le somme ritirate dalle piazze di spaccio e, a titolo di estorsione, dagli altri affiliati tra i quali Cristian Giuliano figlio di Ciro ’o Barone, Nico Giuliano, quest’ultimo proveniente dai Quartieri Spagnoli e figlio di Gemma”.

Salvatore Giuliano

Poi il racconto delle proprie mansioni. “Avevo il compito di ritirare le somme a titolo di estorsione pagate dai titolari delle piazze di spaccio di Forcella, come Pasquale a Caciotta in via Vicaria Vecchia, Peppe ‘a pummarola, in via delle Zite, Gennaro detto Apollo in via San Giorgio, Lucia Del Prete nella sua abitazione, all’ultimo piano, nella strada di fronte a via della Zite, Lino in via San Giorgio, o’ Mezzano, spacciatore di erba in mezzo all’arco a Forcella, in via Sant’Arcangelo a Baiano”. Per il pentito ogni titolare di piazza di spaccio pagava una somma predeterminata: Pasquale a Caciotta 900 euro a settimana, Peppe ’a pummarola, 250 a settimana, Gennaro pagava 450 euro a settimana, Lucia 150 a settimana, Lino, pagava euro 150 a settimana, o’ Mezzano, pagava euro 150 a settimana.

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