NAPOLI (Maria Negri) – Il suolo è fondamentale per la sopravvivenza sulla Terra. Sotto i nostri piedi esiste un ecosistema complesso, ricco di biodiversità, fondamentale per la nostra economia, ovvero il suolo. “Suolo e Acqua fonte di vita” è il tema scelto per l’edizione 2023 della Giornata mondiale del Suolo, evento che cade ogni anno il 5 dicembre. La Giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e sulla relazione tra suolo e acqua nella realizzazione di sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti.
CIBO
Per l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) la sopravvivenza del nostro pianeta dipende dal prezioso legame tra suolo e acqua. Oltre il 95% del nostro cibo proviene da queste due risorse fondamentali. L’acqua del suolo, vitale per l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante, tiene insieme i nostri ecosistemi. Questa relazione simbiotica è il fondamento dei nostri sistemi agricoli. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane, i nostri suoli si stanno degradando, esercitando una pressione eccessiva sulle nostre risorse idriche. L’erosione sconvolge l’equilibrio naturale, riducendo le infiltrazioni d’acqua e la disponibilità per tutte le forme di vita. Pratiche di gestione sostenibile del suolo, come la lavorazione minima, la rotazione delle colture, l’aggiunta di materia organica e le colture di copertura, migliorano la salute del suolo, riducono l’erosione e l’inquinamento e migliorano l’infiltrazione e lo stoccaggio dell’acqua. Queste pratiche preservano inoltre la biodiversità del suolo, migliorano la fertilità e contribuiscono al sequestro del carbonio, svolgendo un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico.
CONSUMO DI SUOLO
Il consumo di suolo, prevalentemente legato alle dinamiche insediative e infrastrutturali, porta alla perdita, spesso irreversibile, di questa risorsa ambientale fondamentale, limitata e non rinnovabile. Gli ultimi dati Ispra-Snpa evidenziano una continua crescita in Italia delle superfici artificiali che, negli ultimi anni, si sta intensificando. Si assiste, infatti, a un’importante e preoccupante accelerazione, con un aumento del 10% del consumo di suolo nell’ultimo anno (2022) rispetto ai dodici mesi precedenti.
IL RAPPORTO
Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” è un prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori allegati, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici. L’obiettivo del dossier è analizzare come il consumo di suolo sia cambiato, e continui a cambiare, nel corso degli anni, e a seconda dei territori.
IN ITALIA
Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), ogni anno in Italia vengono consumati 54 ettari di suolo per abitante. Questo significa che il nostro paese è tra i primi in Europa per consumo di suolo pro capite, con una media che è più del doppio rispetto agli altri paesi del continente. Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istat, il consumo di suolo è aumentato del 3,7% in Italia negli ultimi 10 anni, con una media di 5 ettari al giorno sottratti al territorio nazionale. L’agricoltura intensiva è tra i principali responsabili del consumo di suolo in Italia.
CAMPANIA
Dal report emerge che nel 2022 la percentuale di suolo consumato nella nostra regione, e rispetto al totale italiano, è del 10,52%, un dato che arriva al 34,71% nella provincia di Napoli e al 10,40% a Caserta. Nel 2022 i Comuni che presentano la più alta percentuale di suolo consumato sono Casavatore, Arzano, Melito di Napoli, Cardito, Torre Annunziata, Frattaminore, Casoria, Frattamaggiore, Portici, Mugnano di Napoli
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