Omicidio Loris, confermata condanna a 30 anni per Veronica Panarello

Trent'anni di reclusione. La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato al condanna inflitta in primo grado a Veronica Panarello per l’omicidio del figlio Loris

Foto Andrea Di Grazia/LaPresse
Milano, 5 lug. (LaPresse) – Trent’anni di reclusione. La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato al condanna inflitta in primo grado a Veronica Panarello per l’omicidio del figlio Loris, 8 anni, assassinato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella loro casa di Santa Croce Camerina, el’occultamento dle corpo del bambino. I giudici, accogliendo la richiesta dell’accusa, rappresentata dal sostituto pg Maria Aschettino e il pm Marco Rota, hanno confermato la decisione di primo grado emessa il 17 ottobre del 2016 dal gup di Ragusa, Andrea Reale, col rito abbreviato. Il difensore dell’imputata, l’avvocato Francesco Villardita, aveva sollecitato l’assoluzione per la sua assistita per non aver commesso il fatto.

le reazione della donna

“Sei contento adesso? Prega Dio che ti trovi morto, perchè ti ammazzo con le mie mani quando esco…”. Così Veronica Panarello ha reagito urlando in aula contro il suocero, Andrea Stival, dopo la lettura della sentenza con cui la corte d’Assise e d’Appello di Catania ha confermato la a trent’anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris. La donna ha sempre sostenuto che ad assassinare il bambino sarebbe stato proprio il suocero perché il bambino aveva scoperto una loro presunta relazione.

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