Omofobia, Mattarella: “Rispetto e uguaglianza inderogabili. Discriminazioni e odio in aumento”

Una giornata per combattere in tutto il mondo l'omo-bi-lesbo-transfobia, crimini d'odio che sempre più spesso sfociano in violenza anche fisica.

Foto Francesco Ammendola / Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse 06 maggio 2022 Roma, Italia Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

MILANO – Una giornata per combattere in tutto il mondo l’omo-bi-lesbo-transfobia, crimini d’odio che sempre più spesso sfociano in violenza anche fisica. È quella che si celebra ogni 17 maggio, giorno in cui nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l’omosessualità dalla lista internazionale delle patologie mentali.

Un traguardo, quello di 32 anni fa, per la comunità Lgbt+ che ha ufficialmente posto fine alle torture a cui – con la scusa della ‘cura’ – omosessuali, bisessuali e transessuali sono stati sottoposti in nome di una presunta, blasfema, normalità.

La lotta per la comunità è però ancora lontana dall’essere finita: discriminazioni e violenze sono all’ordine del giorno e spesso colpiscono i più indifesi, i giovani. A loro fianco si è schierato la massima carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha lanciato un messaggio chiaro. “Il rispetto dei diritti di ogni persona, l’uguaglianza fra tutti i cittadini, sancita dalla nostra Costituzione e dagli ordinamenti internazionali che abbiamo fatto nostri, non sono derogabili”, dice il Capo dello Stato che sottolinea come occorra “educare a una cultura della non discriminazione, per costruire una comunità che metta al bando ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze”.

Un vero e proprio monito alla politica, ancora ferma sull’omo-bi-transfobia e spesso cieca davanti al dolore delle persone che vivono l’odio sulla propria pelle.

L’omotransfobia non arretra e anzi preoccupano i dati degli episodi che vedono come protagonisti minori o neo maggiorenni, come rileva Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. L’associazione negli ultimi dodici mesi, ha censito 126 episodi di odio omotransfobico riportati dai mass media. “Questi numeri sono una sorta di penombra – spiega Piazzoni – una fessura di luce attraverso la quale intravediamo solo una parte del fenomeno, che ancora percepiamo come in gran parte sommerso, perché profondamente radicato”.

“In questo senso, deve farci riflettere innanzitutto il fatto che 37 dei 126 episodi censiti riguardino ragazzi e ragazze under 20. Non solo: a cadenze regolari, istituzioni ed esperti hanno sollevato nell’ultimo anno allarmi relativi all’impennata delle violenze domestiche, e fra queste, in particolare, quelle di matrice omotransfobica”, ricorda ancora.

Preoccupazione che emerge anche dal Report di Gay Help Line, numero verde che ha registrato solo nel 2021 circa 20mila contatti: secondo il rapporto il 42% delle violenze e dei maltrattamenti omotransfobici avviene in famiglia soprattutto dai 13 ai 29 anni, violenze che per il 59% dei casi arrivano da parte di familiari adulti e per il 9% dai partner, contro il 21% di estranei.

Di Lorena Cacace

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