ROMA – Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha riferito che parteciperà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York la prossima settimana, anche senza vaccino contro il Covid-19. “Sarò all’Assemblea Generale la prossima settimana. Farò il discorso di apertura”, ha detto il presidente brasiliano nel suo tradizionale discorso settimanale sui social network, citato dai media brasiliani. Il presidente dell’Assemblea Abdulla Shahid aveva annunciato ieri che tutti i partecipanti dovranno esibire il certificato vaccinale, come stabilito dalle leggi di New York. L’ufficio stampa di Bolsonaro, che ha già dichiarato sui social che ha in programma di andare, non ha però ancora comunicato lo status vaccinale del presidente. Bolsonaro, che aveva avuto il coronavirus lo scorso anno, aveva detto ai suoi sostenitori martedì di non essere vaccinato. Non è ancora chiaro come le Nazioni Unite faranno rispettare il provvedimento. I portavoce di Shahid e del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres hanno fatto sapere che se ne sta ancora discutendo. Il portavoce di Guterres Stéphane Dujarric ha suggerito che si potrebbe decidere un “sistema di onore in un modo appropriato e accettabile per tutti”, in cui chiunque entri nell’aula mostri di essersi vaccinato. “Ci aspettiamo pienamente di trovare delle soluzioni appropriate”, ha detto al briefing giornaliero di ieri il portavoce.
Quest’anno più di 100 capi di Stato e 23 ministri parleranno alle Nazioni Unite di persona. Come di tradizione, il leader brasiliano parla per primo ed è seguito dal presidente americano. Per quanto il ministro degli Esteri brasiliano potrebbe prendere il posto di Bolsonaro, questo potrebbe non essere l’interesse del presidente: secondo Mauricio Santoro, professore di Scienze politiche e Relazioni internazionali all’università statale di Rio de Janeiro, l’occasione potrebbe essere “un’opportunità per cercare di mandare un messaggio migliore al resto del mondo sulla sua amministrazione”, attaccata nel resto del mondo per le politiche ambientali, gli impulsi autoritari e la gestione della pandemia.
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