Blitz anticaporalato, arresti a Latina

Gli agenti del commissariato locale hanno bloccato anche un sindacalista e un ispettore del lavoro

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

LATINA – Polizia di Stato contro lo sfruttamento del lavoro e caporalato a Latina. Gli agenti hanno effettuato nelle prime ore del mattino un blitz grazie al quale hanno posto fine all’attività di un’organizzazione criminale. La stessa, infatti, era dedita allo sfruttamento di centinaia di stranieri impiegati in agricoltura in condizioni disumane.

Il blitz anticaporalato a Latina

L’operazione, che è stata denominata ‘Commodo’, si racchiude in sola frase: “condizioni disumane”. E’ così che sono stati trovati centinaia di lavoratori stranieri ed è per questo che i poliziotti hanno applicato la misura cautelare destinata, tra gli altri, anche ad sindacalista e ad un ispettore del lavoro operanti in provincia di Latina. Un’operazione importante, dunque, in un territorio evidentemente diventato terreno fertile per questo tipo di sfruttamento. Già in diverse circostanze, infatti, le forze dell’ordine sono intervenute riuscendo a cogliere sul fatto imprenditori o presunti tali che riducevano letteralmente in schiavitù decine di braccianti.

Il precedente

L’ultimo episodio nell’agosto scorso, quando cioè gli agenti del commissariato di Terracina arrestarono un imprenditore agricolo per i reati di sfruttamento del lavoro avendo lo stesso impiegato manodopera in condizioni degradanti e in stato di bisogno. Nell’ambito della stessa operazione di polizia altre due persone furono denunciate  per aver agito in concorso con l’imprenditore agricolo sorvegliando e controllando le persone sfruttate. I poliziotti, dunque, anche in questa occasione sono riusciti a bloccare un’attività in grande crescita che fa leva sul bisogno di stranieri di lavorare e sopravvivere. Spesso gli agenti eseguono appostamenti della durata di intere giornate prima di mettere in atto i relativi blitz. Non di rado, inoltre, le forze dell’ordine decidono di operare travestimenti, fingendosi magari interessati al business, e, senza così dare nell’occhio, riescono a cogliere in flagrante gli imprenditori ponendo fine a questa assurda, quanto reale, pratica.

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