Ospedale del Mare, paziente stacca a morsi il dito a un infermiere

Il giorno prima aveva strappato l’orecchio alla madre. L’operatore sanitario sottoposto a un intervento chirurgico: ha perso una falange. Il violento ha anche preso a pugni un’infermiera.

Il ministro Grillo all'ospedale del Mare a Napoli
Foto LaPresse - Alessandro Pone 10 Luglio, Napoli (Italia) Cronaca Il ministro della salute Giulia Grillo visita l'ospedale del Mare dove il reparto di chirurgia vascolare è stato chiuso per 12 ore in coincidenza della festa del primario Francesco Pignatelli. In foto panoramiche dell'ospedale. Photo Lapresse Alessandro Pone 10 July, Napoli The Minister of Health Giulia Grillo visits the hospital of the Sea where the vascular surgery department was closed for 12 hours coinciding with the party of the primary Francesco Pignatelli. In the picture, panoramic views of the hospital.

Violenza in corsia, in quella che è stata una 24 ore nera per la sanità napoletana. Quattro le aggressioni denunciate alle forze dell’ordine, due a Ponticelli, una al centro storico, l’altra al Cardarelli. Quella forse più grave ha avuto luogo all’Ospedale del Mare, dove il bilancio è intriso di sangue: un infermiere ha perso parte di un dito. E’ successo giovedì pomeriggio nel reparto di psichiatria dell’Ospedale del Mare di Ponticelli.

In mattinata era giunto un paziente di 30 anni con problemi psichici. Il personale lo ha preso in carico cercando di somministrargli la terapia. Nel pomeriggio, il paziente ha dato in escandescenza. Gli infermieri hanno tentato di tranquillizzarlo. Uno di loro ha allungato il braccio verso il paziente. Quest’ultimo si è spinto in avanti e ha azzannato la mano all’infermiere. Gli ha tranciato di netto un dito. Scene di panico, sangue e urla. La furia del 30enne non è finita qui: subito dopo ha sferrato un pugno in pieno volto a una infermiera.

L’infermiere è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel reparto di ortopedia del nosocomio in cui lavora. Purtroppo non è stato possibile ricucire il dito. Oggi andrà a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. L’infermiere ferito fa questo lavoro da quando il paziente che lo ha aggredito era ancora un bambino. Ora si ritrova senza una falange del dito, è troppo scosso psicologicamente. Ma non ha paura. E’ consapevole che lavorare in un reparto di psichiatrica può significare affrontare questo tipo di pericoli.

Certo, stavolta sarà dura riprendere. L’episodio di violenza all’Ospedale del Mare ha scosso anche Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli, che si dice provata per l’aggressione ai due infermieri dell’Ospedale del Mare. La dottoressa Rea “lancia un appello alle istituzioni tutte e le parti sociali a fare fronte comune affinché si prendano provvedimenti severi e azioni di contrasto efficaci. Nel frattempo “sollecita il Prefetto di Napoli appena insediato, le forze dell’ordine ad attivare i presidi di polizia negli ospedali annunciati e solo parzialmente attuati”.

L’Opi lancia poi l’allarme: “In ospedale si rischia la vita per prestare cure. E di questo passo, avremo sempre meno infermieri in corsia. Troppo rischioso. Si va al lavoro come in trincea. E l’ultimo gravissimo episodio che ha colpito severamente due colleghi dell’Ospedale del Mare ne è la riprova, cosi come la continua perdita d’attrattiva della professione”. “Ai colleghi – conclude l’Opi – esprimiamo la solidarietà umana e professionale e assicureremo la vicinanza della professione, con l’impegno a sostenere in ogni iniziativa, anche legale, i colleghi colpiti”.

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