Palermo, fatture false: sequestrati 1,3 milioni di beni a un’impresa

Le indagini hanno fatto emergere un circuito di frode fondato sull'emissione e sull'utilizzo di fatture false.

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Roma – Su disposizione del gip del Tribunale di Termini Imerese, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a oltre 1,3 milioni. Nei confronti di un’impresa con sede in provincia di Palermo, operante nel settore della distribuzione editoriale. E del suo legale rappresentante, indagato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini hanno fatto emergere un circuito di frode fondato sull’emissione e sull’utilizzo di fatture false.

In particolare, mediante appalti privi dei requisiti di legge, la società ha finto di avvalersi dei servizi di altre imprese. Che si sono rivelate prive di autonoma organizzazione. Il loro unico scopo, infatti, è stato quello di apparire come datori di lavoro di persone che hanno invece sempre operato alle dipendenze e secondo le direttive della committente. Ovviamente, queste prestazioni sono state fatturate. Talvolta gonfiando anche gli importi e permettendo alla società editoriale di detrarre l’IVA addebitata e ottenere quindi un consistente vantaggio fiscale.

Un mese fa a Rimini hanno scoperto una maxi frode internazionale


La guardia di finanza di Rimini ha smascherato una sofisticata frode fiscale internazionale nel settore del commercio all’ingrosso di apparati elettronici ed elettrodomestici. Accertando fatture false per oltre 108 milioni di euro. L’operazione è culminata con l’esecuzione di un provvedimento nei confronti dei principali responsabili. Colpiti da sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie fino all’ammontare di oltre 13 milioni di euro. In tutto sono 45 le persone coinvolte, di cui 5 interessate dal provvedimento di sequestro. Mentre le ditte e le società coinvolte sono 56, di cui 38 in Italia e 18 con sede all’estero.

(LaPresse)

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