Palermo, primo Daspo urbano d’Italia in base al decreto sicurezza di Salvini

Il provvedimento è stato applicato dal questore al 29enne palermitano, già condannato con sentenza irrevocabile

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse Nella foto Matteo Salvini

PALERMO – Ha 29 anni e per due non potrà entrare nei locali del quartiere Zisa di Palermo. È lui il primo destinatario del cosiddetto Daspo urbano, in base al decreto Sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. La polizia ha applicato nel capoluogo siciliano, per la prima volta in Italia, il divieto di accesso a locali pubblici nei confronti di R.M., classe 1990, pluripregiudicato. E ritenuto “soggetto pericoloso per la sicurezza pubblica”.

Decreto sicurezza di Salvini, arriva il primo Daspo

Il provvedimento è stato applicato dal questore al 29enne palermitano, già condannato con sentenza irrevocabile nel corso degli ultimi tre anni per lesioni personali aggravate, in concorso con altri, nei confronti di due cittadini extracomunitari davanti a un locale pubblico di Palermo. In tempi recenti ha aggredito con violenza un altro giovane palermitano in una pizzeria del quartiere Zisa. Dopo una lite iniziata in un Internet point sempre in quartiere.

La dinamica degli eventi

Nel corso di quest’ultimo episodio, avvenuto a settembre, il giovane, senza un apparente motivo, con violenza aveva aggredito un altro ragazzo impugnando una barra di ferro. Provocandogli gravi lesioni guaribili con una prognosi di trenta giorni. Il questore ha quindi emesso nei confronti di R.M. la nuova misura di prevenzione, convalidata dal Tribunale di Palermo. Che prevede il divieto di accedere ad alcuni locali pubblici del quartiere Zisa, di stazionare nelle immediate vicinanze. E di transitare nell’area di via Cappuccini e zone limitrofe, per un periodo di due anni.

Le misure di sicurezza attivate

Inoltre, “tenuto conto della sua specifica pericolosità sociale, della sua manifestata personalità criminale con forte tendenza alla reiterazione di reati connaturati da violenza contro le persone”, è stato disposto nei due anni anche l’obbligo per R.M. di comparire personalmente tre giorni alla settimana in orario serale negli uffici di polizia.

(LaPresse/di Silvia Caprioglio)

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