Parafarmacisti, vaccini negati. A vuoto gli appelli alle Asl

Zona rossa in Campania, ufficiale la proroga per 15 giorni

Vaccinazioni alla “Ferrari Orsi” di Caserta. Il rappresentante di Agifar Verrengia

NAPOLI – “I farmacisti giovani e meno giovani, che prestano il loro impiego nelle parafarmacie o nelle farmacie veterinarie non hanno potuto ancora usufruire del vaccino, a differenza dei collaboratori delle farmacie afferenti alla Federfarma e quelli operanti nelle farmacie comunali oppure impiegati nelle Asl”. È l’allarme lanciato da Agifar Caserta (Associazione giovani farmacisti) presieduta da Luigi Verrengia.

“A poco sono valse le continue richieste formali rivolte ai dirigenti delle Asl e dell’unità di crisi della Regione Campania da parte dell’Ordine professionale dei Farmacisti della Provincia di Caserta – prosegue la nota – è difficile comprendere il perché di tali scelte. Coinvolgere in maniera completa nella campagna di vaccinazione i professionisti della salute che costantemente producono, controllano, conservano e dispensano i farmaci potrebbe rappresentare un forte messaggio di sicurezza e di speranza verso il vaccino”.

In Campania i farmacisti sono stati inclusi tra le categorie sottoposte in via prioritaria al vaccino anti Covid su sollecitazione dell’Ordine dei farmacisti di Napoli.

L’appello è stato lanciato dal presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli Vincenzo Santagada, che in una lettera inviata al governatore Vincenzo De Luca e all’Unità di crisi “aveva chiesto di contemplare tra le figure a rischio anche i farmacisti. Così è arrivato il via libera di Palazzo Santa Lucia e sono partite le vaccinazioni agli esponenti della categoria”.

Sono però rimasti fuori i titolari delle parafarmacie. Santagada ha fatto sapere che si sta “discutendo con i manager per recuperarli in coda”.

E ieri la Regione è intervenuta sulle categorie che saranno vaccinate per prime: con nota del 17 marzo, il vice capo di Gabinetto della Regione ha comunicato che il 16 marzo l’Unità di crisi regionale, a modifica delle pregresse indicazioni, ha aggiornato il “Piano Regionale Campagna di vaccinazioni antisars-cov2/Covid19” dando attuazione al nuovo Piano nazionale.

Per effetto di questo aggiornamento e della individuazione di nuovi criteri nazionali per l’accesso alla campagna vaccinale, è stata comunicata la sospensione dell’attività organizzativa oggetto delle precedenti interlocuzioni. Quindi, non si procederà alla programmata vaccinazione dedicata agli operatori del comparto Giustizia (magistrati, avvocati, amministrativi) e dei giornalisti.

Intanto è arrivata la scontata notizia della conferma della zona rossa in Campania per altri 15 giorni, secondo quanto indicato nel monitoraggio settimane Iss-Ministero Salute. Nel periodo 24 febbraio –9 marzo 2021, resta fermo a 1,16, lo stesso valore della scorsa settimana, l’Rt nazionale (range 1,02 – 1,26), sempre sopra uno in tutto il range. La Campania con 305 casi su 100mila supera la soglia limite e resta in zona rossa.

Le tabelle dell’Istituto superiore di sanità parlano di classificazione “alta con molteplici allerte di resilienza” ed è la terza volta consecutiva con uno scenario preoccupante in relazione all’indice di contagio Rt: il numero 4, ovvero “Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”.
Al momento la Campania è l’unica regione in Italia con quel tipo di scenario.

Sarà il ministro della Salute Roberto Speranza a firmare l’ordinanza – che ha validità di 15 giorni – di assegnazione della ‘fascia’ di rischio e di restrizioni ai sensi dei decreti per la mitigazione del contagio da Sars-CoV2.
E viene segnalato che i docenti campani che insegnano fuori regione vengono allertati con preavviso minimo, addirittura la mattina per il pomeriggio: E questo crea problemi soprattutto a chi in questi giorni è impegnato nelle lezioni in presenza ai bambini disabili o con difficoltà di apprendimento: alcuni, appena terminate le lezioni, hanno dovuto raggiungere precipitosamente il centro vaccinale assegnato nella loro zona per potersi sottoporre all’inoculazione. Altri non ce l’hanno fatta e chiedono adesso alla Regione di non perdere la posizione per il turno di vaccinazione.

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