Pazienti affidati alla guardia medica: “Siamo alla canna del gas”

Pazienti affidati alla guardia medica:
Pazienti affidati alla guardia medica: "Siamo alla canna del gas"

CASERTA (Elio De Falco) – Si corre ai ripari per la carenza di medici di base.

Con l’approvazione dell’emendamento al Dl Inps, che ha visto come prima firmataria la deputata Marta Schifone (Fratelli d’Italia) aumenta la platea di pazienti che potranno essere presi in carico dai medici finora impiegati nel servizio di guardia.

La nuova misura amplia, infatti il numero di pazienti ascrivibili ad ogni medico del servizio orario dai precedenti 850 a 1000, con una copertura stimata in 1,5 milioni di cittadini in più che potranno avere il proprio medico di famiglia.

Moderata soddisfazione da parte dei sindacati; la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale accoglie il decreto come una misura utile, ma che resta ancora insufficiente, visto che almeno fino al 2025 l’organico è ancora soggetto a numerosi pensionamenti.

Norma, quindi, emergenziale che la Fimmg rivendica: “Siamo stati proprio noi – afferma Elio Giusto, segretario provinciale per Salerno – a promuovere il ruolo unico del medico di medicina generale che può essere a ciclo orario, la guardia medica, o a ciclo di scelta, ovvero il classico medico di famiglia”.

Di avviso simile è il segretario regionale per la Campania Federico Iannicelli: “L’emendamento in realtà ha solo alzato la soglia d’incompatibilità per il doppio ruolo di medico di base e guardia medica, è una soluzione che è stata adottata per tamponare un’emergenza che stava diventando insostenibile. Al nord hanno grandissima necessità di medici di base, ma anche al sud cominciamo a non passarcela per niente bene”. In effetti la Campania comincia già a sentire gli effetti dei tanti pensionamenti che sono in atto e che si è provato a fermare portando a 72 anni l’età per l’obbligo di conclusione della vita lavorativa nel Decreto Milleproroghe.

Nella sola provincia di Caserta, infatti, ieri Fimmg ha annunciato la copertura di ben 31 carenze, su tutto il territorio della Terra di Lavoro. Eppure non basta, come ammette lo stesso Iannicelli: “Non siamo alla canna del gas, ma ci siamo vicino. Siamo riusciti ad assegnare le carenze dichiarate, ma comunque ne sono rimaste tre scoperte a Casagiove, Carinola e Mondragone che sono andate deserte, con il rischio di creare un vuoto assistenziale che dovremo coprire con incarichi a termine”. La situazione non migliora nel resto della regione, in particolare nelle zone interne del salernitano che sono – riconosce Giusto – “le più difficili da coprire”. La questione, tuttavia, non può fermarsi alla misura di mera emergenza. Restano ancora in campo le soluzioni proposte per la creazione delle Case di comunità e degli Ospedali di vicinanza, una proposta che avrebbe anche il favore dei medici, ma di cui si mette in dubbio l’effettiva realizzabilità “non tanto per i costi dei locali – spiega Giusto – quanto per il personale. Non si tratta solo di trovare e pagare i medici, bisogna tenere in conto anche gli infermieri che sono necessari per lo svolgimento del lavoro. Ci chiediamo con quali fondi questi verranno retribuiti”. Ancor più dubbi desta l’idea di impegnare neolaureati o specializzandi, i primi non impiegabili in Campania per la normativa regionale che richiede l’accesso alla specializzazione di medicina generale. .Tuttavia, di fronte ad un futuro che si preannuncia ancora una volta difficile, Iannicelli chiosa: “So che ci sono dei rischi, io vorrei avere tutta gente esperta e scafata. Se non ho un esercito, però, dovrò fare il possibile con ciò che ho tra le mani”. 

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