Pd, Orlando: “Oggi la questione è salvare il partito”

"Oggi la questione è salvare il Pd."

Foto Piero Cruciatti / LaPresse in foto Andrea Orlando

“Oggi la questione è salvare il Pd. E proprio per salvare il centrosinistra, e cioè salvare la possibilità di un’alternativa alle destre: perché se dovesse franare il Pd non c’è nessuno che mette insieme gli altri pezzi del centrosinistra”. Così il deputato del Pd, Andrea Orlando, in un’intervista a ‘Domani’.

“Il punto di partenza – sottolinea – è se il mercato da solo risolve tutti i problemi o se servano strumenti per riequilibrare. Ora, se uno parla dei limiti del capitalismo, c’è sempre qualche furbacchione che ti appiccica la provenienza comunista o ne fa derivare visioni antagonistiche. E invece si tratta di discutere anche noi quello che oggi discutono non solo le forze progressiste e i sindacati, ma persino i grandi fondi di investimento e le associazioni imprenditoriali. È evidente che questo sistema da solo non si autoregola. E la cultura del riequilibrio del potere sostanziale e della riduzione delle diseguaglianze in Europa e nell’Occidente si chiama socialismo. Un socialismo che non cerchi come in passato gli strumenti solo nello Stato, ma sviluppi anticorpi nella società, nella dimensione comunitaria, nel terzo settore”. “Io oggi – aggiunge – mi dedico a questo. Del resto discuteremo dopo. Ma se il Pd non regge come baricentro, la destra avrà una posizione di rendita perpetua. Sono preoccupato. Perché da pochi minuti dopo la direzione fra noi si è aperta una discussione tutta finalizzata ad arrivare a un redde rationem interno. Che è antitetico alla possibilità di una chiamata di altri. La costituente è stata vissuta da alcuni, molti, come un fastidio. È il segno di una sottovalutazione della gravità nella quale versa il PD. Che non è una situazione che si risolve rimpastando gli ingredienti che abbiamo già. Mi preoccupa il silenzio sul merito delle candidature che si stanno offrendo per guidare il partito. Anche se formalmente ancora non ci sono, sarebbe bene che tutti quelli che ci stanno pensando iniziassero a mettere giù delle idee. Capisco che questo espone a diventare un bersaglio, lo so bene. Ma animare un dibattito senza dire niente mi sembra abbastanza improbabile. Il problema di questo momento, nel Pd, non è la differenza delle idee ma il silenzio delle idee”, conclude Orlando.

LaPresse

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