Twitter: continua la fuga dei dipendenti

Continua la fuga di dipendenti e ingegneri da Twitter dopo l'ultimatum a lavorare 'hardcore' o andarsene ricevendo una liquidazione, lanciato dal neo proprietario Elon Musk.

Continua la fuga di dipendenti e ingegneri da Twitter dopo l’ultimatum a lavorare ‘hardcore’ o andarsene ricevendo una liquidazione, lanciato dal neo proprietario Elon Musk. Non è ancora chiaro quanti dipendenti abbiano accettato l’offerta del miliardario (che ha già effettuato tagli al personale) ma ciò che è certo è che la piattaforma sta continuando a perdere forza lavoro, mentre si avvicina uno degli eventi più ‘caldi’ per il social: la Coppa del Mondo Fifa 2022 in Qatar. Il timore è che la competizione possa sopraffare il sistema nel caso si sovraccarico.

“A tutti i Tweep che hanno deciso che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno in azienda: grazie per essere stati compagni di squadra incredibili negli alti e bassi. Non vedo l’ora di vedere cos’ha in serbo il vostro futuro”, ha twittato una dipendente, Esther Crawford, che rimane in azienda e ha lavorato alla revisione del sistema di verifica della piattaforma. Da quando ha rilevato Twitter meno di tre settimane fa, Musk ha licenziato metà dei 7.500 dipendenti a tempo pieno e un numero imprecisato di appaltatori responsabili della moderazione dei contenuti e altri settori. Il patron di Tesla nel suo primo giorno da ‘Chief Twit’ ha scaricato i top manager, tra cui l’ormai ex ceo Parag Agrawal, mentre altri se ne sono andati volontariamente nei giorni successivi. Stesso destino anche per un piccolo gruppo di ingegneri ‘rei’ di averlo contestato pubblicamente o nel sistema di messaggistica Slack interno dell’azienda. Durante la notte di mercoledì, Musk ha poi inviato un’e-mail al restante staff di Twitter, con il famoso ultimatum. I dipendenti, ha scritto, dovranno lavorare “hardcore” per dare vita a “un Twitter 2.0 rivoluzionario” e, ha aggiunto, per avere successo saranno necessarie lunghe ore di lavoro ad alta intensità. Tuttavia, ieri è arrivata la marcia indietro sul tema smart-working, modalità da lui precedemente attaccata. I requisiti per ottenerlo diventano quindi “che il tuo manager si assuma la responsabilità di garantire che tu stia dando un contributo eccellente”. I dipendenti, inoltre, dovranno partecipare a “incontri di persona con i colleghi con una cadenza ragionevole, idealmente settimanale, ma non meno di una volta al mese”.

LaPresse

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