Pd, Zingaretti pronto per l’alternativa. Riparte il dialogo con i sindacati

I cavalli di battaglia della nuova segreteria sono un piano straordinario di investimenti per crescita, lavoro, e innovazione

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Nicola Zingaretti

ROMA – Forse non sarà scoccato un amore quasi retrò tra sinistra e sindacati, ma il confronto è iniziato. Con l’obiettivo comune di far rialzare l’Italia dalla stagnazione economica, puntando in primis sulla centralità del lavoro. Al Nazareno il segretario Pd Nicola Zingaretti fa una scelta precisa: incontrare nella sede ufficiale dem le parti sociali, dando continuità a quanto fatto dal predecessore Maurizio Martina.

Zingaretti punta sui dialogo con i sindacati

Il gelo dell’epoca Renzi non viene mai citato, anche se il leader Cgil Maurizio Landini ammette: “C’è una volontà diversa di discutere rispetto al passato”. Un dialogo cordiale, “un buon incontro”, durato quasi due ore, che ha messo in luce la convergenza sullo sviluppo, ma anche differenze.

In primis sul salario minimo, avversato da Cgil-Cisl-Uil, che chiedono invece il rispetto delle regolamentazioni vigenti. “Siamo un Paese che con i contratti nazionali copre l’85% dei lavoratori. Il salario minimo dove si definisce solo una base oraria lo giudichiamo negativo: noi chiediamo di estendere quanto c’è erga omnes”, dice a nome di tutti la numero 1 Cisl Annamaria Furlan.

Gli obiettivi del Pd in vista delle Europee

Zingaretti ascolta, è una sua grande dote dagli inizi in politica, ma non si presenta a mani vuote. In vista delle Europee consegna un documento programmatico che sarà condiviso anche con Confindustria e Terzo settore, attesi al Nazareno già la prossima settimana.

I cavalli di battaglia della nuova segreteria sono un piano straordinario di investimenti per crescita, lavoro, e innovazione, l’indennità europea di disoccupazione, finanza per la crescita, misure contro il dumping fiscale, un’Europa sociale e l’obiettivo di un’Europa verde e sostenibile. Nel mirino di ‘Zinga’ c’è ovviamente il governo gialloverde, perché “l’Italia si è fermata, non solo dal punto di vista economico. C’è un governo che fa finta di non accorgersene”. Il Paese sta “precipitando”, è il ragionamento, e bisogna “reagire”.

Crescita e sviluppo, le parole d’ordine

Ecco allora che serve per il segretario “un’idea per ricostruire e sbloccare la situazione economica e finanziaria”, l’importante è capire che l’Italia non si riprenderà “se non ci sarà un’Europa che punta sulla crescita”. Le Europee, appunto, sono dietro l’angolo: per superare l’asticella del 18% sono già pronti i gazebi per il 5-6-7 aprile, perché “è il momento di partecipare”.

L’alternativa al M5S

Il M5S a Bruxelles può essere superato, dando un segnale importante prima dell’estate anche a livello nazionale. Per la battaglia potrebbe servire anche l’apporto di Mdp, con Zingaretti che ammette come il confronto “è aperto con tutti”, compresa la compagine di Roberto Speranza.

Def e salario minimo, i temi centrali

Il dialogo con i sindacati intanto continuerà. Per il leader Uil Carmelo Barbagallo verranno subito approfonditi “il salario minimo, il codice degli appalti e la manovra del Def”. L’avvio è ottimo, resta da vedere se si andranno a concretizzare delle idee compatibili con le piattaforme. E mentre le parti sociali si allontano dal Nazareno, lo sguardo cade sugli enormi sacchi di spazzatura a pochi metri dall’ingresso principale. La “catastrofe Raggi” evocata da Zingaretti è anche questa: i motori per l”alternativa’, però, sono quasi a regime.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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