Piemonte, la Lega si prende il Nord: resiste Torino, il M5S perde Valsusa

Al governatore uscente Sergio Chiamparino infatti non è servito il recupero dem nel capoluogo

Foto LaPresse/Claudio Furlan 26 Maggio 2019 Milano, ItaliaPoliticaIl leader della Lega Matteo Salvini, nella sede del partito in via Bellerio a Milano, commenta i risultati delle Europee, che vedono la Lega primo partito in Italia Nella foto: Matteo Salvini in conferenza stampa

TORINO – Lega ‘pigliatutto’. Con la vittoria di Alberto Cirio in Piemonte, il centrodestra, trainato dal Carroccio, strappa alla sinistra l’ultima Regione che ancora governava e fa l’en plein al Nord. Dalla Liguria di Giovanni Toti al Friuli Venezia Giulia di Massimiliano Fedriga passando per Lombardia e Veneto, l’Italia ‘produttiva’ è in mani verde-azzurre. Toccando la quota psicologica del 50% Cirio stravince sostenuto da una Lega che supera il 37% in tutta la regione: il centrodestra cede la leadership solo in provincia di Torino che ritorna in mano al Pd.

Chiamparino lascia la guida della regione

Al governatore uscente Sergio Chiamparino infatti non è servito il recupero dem nel capoluogo, dove è tornato oltre il 30%, a scapito soprattutto del Movimento 5 Stelle, che crolla al 13,13%. L’exploit della Lega, ben oltre il 40% in tutte le province, ha fatto la differenza, registrando il picco a Vercelli dove si segna il record con il 60%.

Spacchettando il risultato, l’onda verde registra a Torino il 30% ed è il punto più basso per il partito di Matteo Salvini perché, altrove, il consenso oscilla tra il 40% di Alessandria e il 47% proprio del vercellese. Novara, che è stata protagonista della prima stagione ‘piemontese’ del Carroccio, grazie alla coppia Roberto Cota (ex governatore) e Massimo Giordano (potente assessore al Bilancio) vede ancora una Lega al 42%.

La Lega conquista anche il Piemonte

Ma il viaggio nei luoghi simbolo del Piemonte e del loro rapporto con le forze politiche tocca anche la Valsusa: il partito di Salvini si impone nella storica roccaforte piemontese del Movimento 5 Stelle, che da sempre ha sostenuto le ragioni dei No Tav.

Tranne che a Bussoleno, dove i 5 Stelle tengono con il 31,89% dei voti per le europee (Lega al 27,06%, Pd 14,81% e Fi 7,84), il Carroccio domina a Chiomonte (sede del fatidico cantiere visitato dai leader politici) con il 36,32%, a seguire M5S con il 23,14% e il Pd a 13,01%, Fi 9,97%. Ad Avigliana dove è nato il comitato No Tav la Lega è avanti con il 29,47% (a seguire Pd a 22,45%, M5S 20,31%, Fi 9,68%). Stesso trend anche a Susa con il Carroccio al 33,48% (M5S 26,59%, Pd 12,84%, Fi 10,98%) mentre a Giaveno la Lega con il 35,2% ha doppiato i voti di Fi.

Le preferenze nel Torinese

Nel torinese, cadono in mano leghista anche molti comuni dell’hinterland, un tempo roccaforti rosse per l’alto numero di operai Fiat. La Lega ha sorpassato per poco il Pd a Beinasco e Rivoli, mentre a Venaria, dove la giunta è pentastellata, il partito di Salvini si attesta al 36% e M5S rimane inchiodato al 9%. Tra i comuni della cintura di Torino resistono ancora Grugliasco e Collegno, dove il Pd è il primo partito, ma tallonato dalla Lega.

(LaPresse/di Valentina Innocente)

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