Poco riscaldamento e più aria condizionata

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NAPOLI – In Italia, nel corso del 2022, ormai agli sgoccioli, è aumentata la siccità, con una riduzione del 40% di pioggia, ma, allo stesso tempo, si sono registrati più eventi meteo estremi, come le alluvioni: è uno dei dati, non buoni, emersi dal Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici pubblicato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Nel documento sono stati ricordati anche la carenza idrica di questa estate, lo sgretolamento del ghiacciaio della Marmolada, il caldo eccezionale, pure per diversi giorni di fila, le tempeste di fine agosto e settembre nelle Marche e la recente frana di Ischia.

Il futuro energetico del Paese

Il lavoro ha tracciato inoltre il futuro ‘energetico’ per il Belpaese, preannunciando che la domanda di energia sarà più bassa per il riscaldamento durante l’inverno e molto più alta per l’aria condizionata in estate. Secondo il documento – che fa riferimento a proiezioni costruite sulla base di diversi scenari climatici – “si evince una generale riduzione, in particolare nelle aree montane, dei gradi” al “giorno di riscaldamento e un generale aumento dei gradi” al “giorno di raffrescamento per le aree pianeggianti e costiere”. Nel nostro Paese potrebbe quindi esserci “una ridotta esigenza di energia necessaria per il riscaldamento degli ambienti e un incremento della richiesta di energia per il loro raffrescamento, in particolare nella stagione estiva”. Un tendenza – viene spiegato – influenzata “anche dall’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo”.

Aumento delle ondate di caldo

Secondo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici c’è “da attendersi un aumento generalizzato del pericolo legato alle ondate di caldo” e “una generale riduzione dei fenomeni di ondata di freddo sull’intero territorio nazionale”. Atteso da diversi anni, il nuovo Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici rappresenta un aggiornamento della versione del 2018. Ora si passerà alla fase della consultazione pubblica, così come previsto dalla procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica). Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica aveva dato garanzie che il Piano sarebbe stato pronto per la fine dell’anno. Il testo è disponibile sul sito del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Secondo il ministro Gilberto Pichetto “si tratta di uno strumento di programmazione essenziale per un Paese come il nostro, segnato da una grave fragilità idrogeologica”.

Il ministro

“Il Piano – osserva Pichetto – era in lavorazione da tempo: da quando si è insediato il nuovo governo, con il supporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), abbiamo accelerato le procedure e, come assicurato nelle scorse settimane, entro la fine dell’anno siamo riusciti a velocizzare l’iter che ci dovrà portare a definire un Piano atteso e necessario per la tutela del nostro territorio”.
L’obiettivo del Piano – viene spiegato dal ministero dell’Ambiente – è “fornire un quadro di indirizzo nazionale per implementare azioni” per “ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici, nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche”.

La proposta

La proposta di Piano è stata già illustrata alle Regioni nel corso di due riunioni che si sono tenute il 7 novembre e il 20 dicembre scorso.
Dopo l’esame delle osservazioni e la conclusione della procedura di Vas, il testo dovrà esser approvato definitivamente con un decreto del ministro. Si procederà poi all’insediamento dell’Osservatorio nazionale, che dovrà garantire l’immediata operatività del Piano attraverso l’individuazione delle azioni di adattamento nei diversi settori. L’Osservatorio definirà le priorità, individuerà i soggetti interessati e le fonti di finanziamento, oltre che le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento. “Le recenti tragedie di Ischia e delle Marche – conclude Pichetto – hanno ricordato quanto sia assolutamente necessaria in Italia una corretta gestione del territorio e la realizzazione di quelle opere di adattamento per rendere le nostre città più resilienti ai cambiamenti climatici”.

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