Ponte Morandi, Gemme traballa: spunta il nome del sindaco Bucci per il ruolo di commissario

I 5 Stelle avrebbero posto il veto su Claudio Gemme a causa di alcuni conflitti di interesse. Per la nomina in rialzo anche le quotazioni del fisico Roberto Cingolani

Concessione senza segreti
Foto Marco Alpozzi/LaPresse - Il ponte Morandi crollato il 14 agosto

GENOVA – È un pragmatico, un uomo d’azione, ma per il momento deve restare in attesa di essere convocato a Palazzo Chigi. Claudio Gemme è molto deluso per il veto posto nei suoi confronti dai 5 Stelle. La sua nomina a commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte a Genova traballa e già girano altri nomi dietro le quinte. Su tutti quello del fisico Roberto Cingolani, uomo vicino a Casaleggio. Oppure il più istituzionale sindaco di Genova, Marco Bucci, che però si schermisce: “Non ne so nulla”.

Gemme non molla: “Conflitti di interesse? Risolvibilissimi”

Ma il manager non molla. “Sono ancora in pista e se mai ci fossero conflitti di interesse sono risolvibilissimi”, dichiara. Però è guerra fredda e si va avanti a botte di cavilli più o meno fondati. E intanto Genova e gli sfollati aspettano che i burocrati si decidano a dare un nome, stanziamenti certi e l’avvio ai lavori. Mentre l’inverno si avvicina.

I tempi si allungano

In Giappone probabilmente il ponte sarebbe già stato demolito e ricostruito, mentre in Italia ammiriamo ancora il grottesco moncone sospeso nell’aria. Ma qui non siamo in Oriente. Qui da settimane è stato lanciato nell’Olimpo dei commissari, il competente, il navigato dirigente di Fincantieri e dopo tre giorni dalla sua acclamazione pubblica con il placet di Salvini, Di Maio e del premier Conte, l’entourage dei 5 stelle si accorge che forse esiste un conflitto di interessi. Anzi diversi conflitti di interessi.

La proprietà di Genova sotto al ponte

Quello più plateale riguarda la casa di famiglia sotto il ponte dove molti anni addietro vivevano i suoi genitori in usufrutto. La proprietà è di Gemme e non si capisce perché questo debba diventare un boomerang. Anche come Commissario il manager non potrebbe né impedirne la demolizione né influire sulla valutazione (che vale sì e no 50mila euro). Saranno i tecnici a stabilire cosa è pericolante e cosa è da eliminare e la Regione a fissare gli indennizzi. E Gemme ha già detto ai tecnici di Palazzo Chigi che sta pensando di devolvere tutto in beneficenza. Alla Onlus del Gaslini, ovviamente, dove lui lavora gratuitamente per dare una mano ai bambini.

Il nodo Fincantieri

Poi c’è l’aspetto più insidioso relativo a Fincantieri. Lui sarebbe un ex dirigente del gruppo che si dovrebbe occupare della demolizione e di parte della ricostruzione. Di parte, perché Fincantieri non ha l’abilitazione necessaria per fare cose che dovrebbero essere affidate ad altre imprese. E in un’eventuale gara ad inviti, se vincesse Fincantieri, la seconda arrivata potrebbe sollevare ombre di irregolarità sulla base dell’articolo 42 del decreto legislativo n.50 che tratta il conflitto d’interessi e chiamare in causa l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione.

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