Provinciali, Casillo per i Dem: equilibri a rischio a Sinistra

Provinciali, Casillo per i dem: equilibri a rischio a Sinistra
Provinciali, Casillo per i dem: equilibri a rischio a Sinistra

NAPOLI – In Senato va avanti la discussione sul futuro delle Province. Un tema caldissimo per il quale la commissione Affari Costituzionali si è detta disposta a tenere anche sedute notturne pur di completare in fretta l’esame degli emendamenti al Ddl presentato dal governo di Giorgia Meloni. Il centrodestra punta a chiudere la partita e a portare al voto Province e Città metropolitane quanto prima, magari già alle prossime Europee. Ma per ora il testo prevede le elezioni a naturale scadenza del mandato. E i moderati, in particolare il gruppo di Azione-Italia Viva ha presentato un emendamento, che difficilmente sarà accolto, che prevede che le Città metropolitane restino guidate dal sindaco del comune capoluogo. Un blitz destinato a fallire. Ma la discussione agita partiti e coalizioni. A Caserta la trattativa intorno al nome del presidente uscente Giorgio Magliocca c’è una coalizione che va da Forza Italia ai deluchiani, ma è interessato alla partita anche Carlo Marino, col rischio che il centrosinistra si spacchi, mentre la destra valuta un’alternativa. A Napoli la questione è ancora più complessa. Decisamente interessato alla partita è Mario Casillo, consigliere regionale recordman di preferenze, al quale, per il Pd, sarà complesso dire di no. Con lui in campo e Gaetano Manfredi al Comune, però, i 5 Stelle potrebbero rivendicare il loro spazio in Regione, magari con Roberto Fico che piace non poco a Elly Schlein, ma chiaramente questo non rientra nei piani del governatore uscente Vincenzo De Luca che ha già dimostrato di avere la forza di imporre la linea ai dem sul territorio. Un pasticcio. E al centrosinistra, per altro, conviene che si voti il più tardi possibile per non rischiare di perdere il controllo di un Ente con i conti a posto e che distribuisce risorse a destra e a manca. Un voto in Province e Città metropolitane rischia di diventare un vero rompicapo per Schlein. E anche a destra il clima non è sereno. Diversi esponenti della coalizione hanno cominciato a vagliare l’ipotesi di scendere in campo, ma sarà il tavolo nazionale a prendere le decisioni finale. C’è l’idea di ricucire di portare definitivamente renziani e calendiani dal lato della coalizione di governo, magari con la candidatura dell’ex Fi Paolo Russo alla guida dell’Ente di Palazzo Matteotti. Ma anche qui va valutato lo schema della candidatura in Regione, con Fi che potrebbe puntare sull’europarlamentare Fulvio Martusciello e Fdi sul ministro Gennaro Sangiuliano. Qualcuno rischia di restare a bocca asciutta. Le trattative proseguono mentre tutti guardano a Palazzo Madama per conoscere quali saranno, alla fine, le regole di una partita che si preannuncia complessa per tutti.

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