Puglia, Unaprol: 120 mln euro danni maltempo agli uliveti

E' stata una settimana drammatica per l'agricoltura pugliese colpita da bombe d'acqua e violente grandinate, con chicchi record per dimensioni e peso. E' l'allarme lanciato dall'Unione nazionale tra le associazioni di produttori di olive (Unaprol).

Foto LaPresse - Donato Fasano
Milano, 22 giu. (LaPresse) – E’ stata una settimana drammatica per l’agricoltura pugliese colpita da bombe d’acqua e violente grandinate, con chicchi record per dimensioni e peso. E’ l’allarme lanciato dall’Unione nazionale tra le associazioni di produttori di olive (Unaprol). Attualmente sono in corso gli accertamenti per valutare l’entità dei danni al settore olivicolo, già duramente provato dalle gelate di febbraio che hanno gravemente compromesso lo stato vegetativo di milioni di ulivi in tutta Italia e provocato danni stimati intorno ai 120 milioni di euro. Tante le segnalazioni arrivate degli agricoltori, in particolare dalle provincia di Lecce, con le zone di Salice Salentino, Guagnano e Copertino colpite da fortissime grandinate, mentre a Ruffano e Ugento l’acqua nei campi ha raggiunto un metro di altezza.

il resoconto 

“Bisognerà ora valutare la risposta delle piante, molte delle quali già in sofferenza dopo le gelate invernali, di fronte a un fenomeno assolutamente inaspettato in questo periodo – spiega in un comunicato David Granieri, presidente Unaprol -. La Puglia è la regione che garantisce circa il 50% della produzione olivicola, è facile quindi intuire quali conseguenze possano avere questi eventi atmosferici su un territorio peraltro già martoriato dalla Xylella. Gli agricoltori purtroppo sono quelli che pagano il prezzo più alto per la tropicalizzazione del clima e per i cambiamenti climatici che provocano l’alternarsi di eccezionali ondate di caldo e siccità a violentissime precipitazioni che causano smottamenti ed esondazioni. E’ sempre più urgente, quindi, un’azione del governo, non solo attraverso interventi compensativi e il rifinanziamento del piano olivicolo nazionale, ma anche semplificando le procedure e riconoscendo agli imprenditori agricoli un ruolo nevralgico nella gestione e manutenzione del territorio”.

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