Qatar 2022, L. Enrique: “Marocco in salute ma non cambio il gioco della Spagna”

"Tutti i giocatori sono in perfette condizioni. Azpilicueta e Raya sono recuperati"

Luis Enrique (Foto Alfredo Falcone - LaPresse)

“Tutti i giocatori sono in perfette condizioni. Azpilicueta e Raya sono recuperati. Non cambieremo la nostra idea di gioco. Ciò non significa che dobbiamo dominare tutti i nostri rivali ogni minuto, giocano anche gli avversari e non abbiamo la pietra filosofale. Il Marocco è una delle squadre con il miglior stato mentale ma anche noi stiamo molto bene. Direi che siamo in una situazione ottima”. Lo ha detto Luis Enrique, ct della Spagna, parlando in conferenza stampa alla vigilia della partita degli ottavi di finale di Coppa del Mondo contro il Marocco. Sul modo di giocare della sua squadra, il ct iberico ribadisce: “Non è possibile che quando vinci ti mettono sulle nuvole e quando fallisci per lo stesso motivo ti criticano. Nessuna opzione è esclusa. Gli attaccanti sono i primi difensori ed è così che mi piace giocare a calcio. Il difficile è interpretarlo in campo. Continueremo a giocare da dietro”. “Quello che mi preoccupa meno è il risultato. Il calcio non è uno sport leale, ma normalmente se fai meglio del tuo rivale vincerai. Se non arriverà il risultato non mi arrabbierò”, dichiara ancora Luis Enrique. Sull’ambienta che troverà in campo, con il tifo quasi certamente a maggioranza per il Marocco, Luis Enrique dice: “Mi ricorda la partita contro la Croazia agli Europei. Qui ci saranno pochi spagnoli, ma molto rumorosi. Ci piace che ci siano molti marocchini. Per noi è una grande motivazione poter passare alla fase successiva”. Infine sulla possibilità di arrivare ai rigori, il tecnico spagnolo scaccia l’incubo di quanto avvenuto agli ultimi Europei contro l’Italia. “Per me non è una lotteria. Nel tirare un rigore, se lo alleni molte volte, hai una dinamica di battuta migliore. Può essere allenato ed è gestibile. Il portiere ha poi molta influenza. Noi abbiamo un ottimo portiere che domina quella situazione di gioco, quando finiamo di allenarci i giocatori li provano sempre”, conclude Luis Enrique.

LaPresse

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