Migranti, Open Arms: “No alle illazioni e le falsità sulla missione dell’agosto 2019”

"Valuteremo, a tal proposito, se richiedere all’autorità giudiziaria di procedere in relazione a tale omissione di soccorso"

Foto Jorge Guerrero / AFP

“Dopo l’udienza che si è tenuta a Palermo, il 2 dicembre, nell’ambito del processo che vede imputato l’ex ministro dell’Interno, oggi ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, accusato di plurimi sequestri di persona e rifiuto di atti d’ufficio, abbiamo ascoltato con stupore e preoccupazione una serie di dichiarazioni, nelle quali si parla di ‘prove nascoste’ al Parlamento e di una presunta ‘informativa’ definita ‘fantasma’ che avrebbe riguardato l’operato della nostra imbarcazione”. É quanto fa sapere la Ong Open Arms con una nota, nella quale ribadisce la correttezza del suo operato nel corso della missione del 1 agosto 2019 finita sotto la lente della magistratura.

“Tutto questo in riferimento a un video girato dal sottomarino della Marina Militare Venuti, presente al momento del primo soccorso operato dalla Open Arms il 1 agosto del 2019 – precisa la nota – il cui equipaggio, non è chiaro a che titolo o su incarico di chi, anziché soccorrere o quantomeno diramare un’allerta per un’imbarcazione evidentemente in pericolo, si è limitato a filmare il lavoro fatto dai nostri soccorritori. Valuteremo, a tal proposito, se richiedere all’autorità giudiziaria di procedere in relazione a tale omissione di soccorso”, aggiunge Open Arms.

Open arms chiarisce che “nel processo si è fatto riferimento ad un file audio che riporterebbe conversazioni in lingua spagnola intervenute tra un membro del nostro equipaggio e una terza persona non meglio identificata. Il video a cui si fa riferimento è già agli atti e dimostra con evidenza che l’imbarcazione da noi soccorsa si trovava in condizioni di instabilità e di sovraffollamento come evidenziato dai consulenti della Procura di Agrigento e come si vede bene anche dal video, girato nella stessa occasione dalla giornalista della TVE spagnola a bordo della nave Open Arms, che chiederemo di acquisire agli atti”.

“I file audio invece devono essere ancora acquisiti e tradotti dal perito nominato dal Tribunale – aggiunge Open Arms – : peraltro appare bizzarro e inverosimile che un trafficante libico si esprima in lingua spagnola”.

“Ricordiamo che l’unico imputato in questo processo è il Ministro Salvini – precisa la Ong – . Open Arms, parte civile nel processo, ha sempre agito nel rispetto del Diritto Internazionale e della Legge del Mare. Andremo avanti consapevoli che il nostro impegno umanitario sarà un giorno utile a chi dovrà giudicare la Storia di questi ultimi anni per restituire la giusta dignità alle sue vittime”.

LaPresse

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