Qatargate, l’assisente parla: ora trema anche Cozzolino

Andrea Cozzolino

NAPOLI – Lo scandalo delle mazzette del Qatar per influenzare le scelte del Parlamento europeo si allarga sempre di più. E chi viene sfiorato dall’inchiesta, anche se non direttamente coinvolto, sceglie la linea della prudenza. Così l’eurodeputato Andrea Cozzolino ha deciso di autosospendersi dal gruppo, dopo essersi dimesso da coordinatore di Socialisti e democratici per le urgenze. Uno dei protagonisti della vicenda, Francesco Giorgi, che è stato arrestato, ha lavorato per Cozzolino prima e per Antonio Panzieri, a sua volta finito nei guai, come assistente a Bruxelles.

Uffici sotto sequestro

Gli uffici degli assistenti di Cozzolino e dei suoi colleghi Moretti e Bartolo sono finiti sotto sequestro e il gruppo aveva deciso di chiedere un passo indietro. Detto, fatto. Cozzolino, che non è indagato, ha eseguito. Poche ore prima lo stesso Giorgi, che è il compagno della ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili (a casa della quale sono state trovate borse piene di banconote), ha cominciato a parlare con gli inquirenti che stanno cercando di ricostruire la complessa rete di influenze che il Qatar, che nega ogni coinvolgimento, avrebbe messo in campo per ammorbidire l’Unione Europea.

La lezione della Fifa

Una lezione che le istituzioni di Bruxelles, che ora hanno aperto una profonda riflessione interna, non hanno imparato dalla Fifa. I vertici dell’organizzazione del calcio sono stati di fatto azzerati dopo l’esplosione dello scandalo corruzione per l’assegnazione dei Mondiali in corso in questi giorni proprio al Qatar. Ora l’Europa propone commissioni di trasparenza interne. Per la Fifa non funzionarono. E al lavoro ora c’è la magistratura.
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