Quirinale: Berlusconi scioglie riserva entro domenica, centrodestra teme nome a sorpresa

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto: Silvio Berlusconi

ROMA – Entro domenica Silvio Berlusconi scioglierà la riserva sulla sua eventuale candidatura al Quirinale. La decisione del leader di Forza Italia, rimasto ad Arcore in questi giorni a studiare la situazione e a riflettere sul da farsi, arriverà perciò alla vigilia dell’inizio delle votazioni a Montecitorio per eleggere il successore di Sergio Mattarella.

Non è chiaro però se alla fine sarà convocato un vertice di centrodestra o se invece il Cav comunicherà con gli alleati della coalizione da ‘remoto’. Ad attendersi un nuovo incontro, come quelli andati già in scena a Villa Grande, c’è la presidente di FdI Giorgia Meloni secondo la quale “è inevitabile che si svolga prima della fine della settimana. Spero che sia calendarizzato nelle prossime ore altrimenti lo chiederò io ufficialmente”.

Posizione simile quella espressa dal presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, che ha incontrato per oltre mezz’ora Matteo Salvini negli uffici del leader della Lega nei pressi del Senato: “Berlusconi scioglierà la riserva entro domenica? Lo vedremo. Penso che nelle prossime ore ci sarà una convocazione del vertice e tra domani e dopodomani ci incontreremo. Se decidesse di scendere in campo avrebbe la lealtà e i voti di tutto il centrodestra”.

Viceversa, “se si ritira deve essere chiaro che il nome” per il Colle “lo sceglieremo ancora una volta tutti insieme. L’unità della coalizione nella scelta del nome per noi è il punto determinate”. Insomma, nessun ‘liberi tutti’ che comporterebbe una spaccatura di un fronte al cui interno resta comunque sempre aperta la questione su chi deve recitare il ruolo di king maker. Salvini teme che alla fine il boccino della partita resti in mano all’anziano leader e, anche per questo, continua a incontrare gli altri leader di partito, come fatto oggi con il presidente del M5s Giuseppe Conte.

Il Capitano assicura che “il ruolo di Berlusconi è e sarà fondamentale”, è convinto che “il centrodestra ragionerà e voterà compatto, dall’inizio alla fine”, ma ricorda anche di aver sempre sottolineato “la volontà di tenere unita la coalizione in ogni passaggio relativo al Quirinale, con l’obiettivo di offrire al Paese una scelta di alto profilo”. Scelta che tuttavia resta legata inevitabilmente alle mosse del leader di Forza Italia. Tirerà diritto, rischiando in assenza di numeri di andare a sbattere? Farà un passo indietro, come ipotizzato da Matteo Renzi (“va verso il ritiro, vedremo le modalità con le quali lo comunicherà”)? E se fosse così, proporrà già domenica un nome per il Quirinale?

Quest’ultima ipotesi non è affatto scartata dalle parti di Arcore, e in qualche modo viene anticipata da Vittorio Sgarbi secondo il quale il Cav sta elaborando proprio in queste ore un candidato alternativo. “So che lo proporrà, e so quale proporrà”, annuncia il deputato che nelle ultime settimane ha portato avanti l’operazione scoiattolo: “Non credo farà il nome di Mattarella. Moratti? Lo escludo. Cartabia? Non sa chi sia. Casellati? Non posso dire niente, è la presidente del Senato. Quello che io mi auguro è che lui dia un segnale di grande maturità e di capacità di dire che occorre una figura che unisce”.(LaPresse)

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