Quirinale, Bonino: “Draghi sarebbe un eccellente presidente ma rimanga a Chigi”

Le parole della leader di Più Europa

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2018 Roma Politica Chiusura della campagna elettorale di +Europa Nella foto Riccardo Magi, Emma Bonino Photo Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2018 Rome (Italy) Closing of the electoral campaign of +Europa party In the photo Riccardo Magi, Emma Bonino

TORINO – “Io stimo moltissimo Draghi, sono tra coloro che lo hanno voluto a Palazzo Chigi e lo hanno sostenuto. Ovvio che sarebbe un eccellente presidente della Repubblica. Come dimostrano gli stessi delegati regionali all’elezione per il Quirinale però, il voto segreto è pieno di insidie e le promesse di sostegno si possono squagliare velocemente, magari da parte dei parlamentari che temono le elezioni. Insomma, Timeo Danaos et dona ferentes (Temo i Greci anche quando portano doni, ndr. ). Questa massima l’ho scritta a Draghi nel biglietto di auguri natalizi che gli ho mandato”. A dirlo la leader di Più Europa, Emma Bonino, in un’intervista a La Repubblica. “Draghi – aggiunge – faccia l’ennesimo servizio al Paese e rimanga a fare il premier a Palazzo Chigi. Comunque la nostra federazione +Europa/Azione, che abbiamo formalizzato l’altro ieri, conta 5 voti che difficilmente saranno decisivi”.

“Per me – sottolinea ancora Bonino – la scelta di Draghi premier non è stato un passo indietro della politica, ma un passo in avanti: abbiamo saputo scegliere l’opzione migliore in un momento critico, mettendo insieme una maggioranza che sembrava impossibile. Draghi in questo momento garantisce che si prosegua con le riforme per il Next Generation Ue e si negozi dentro l’Ue una revisione equilibrata del patto di stabilità. Non so se il Quirinale sia la sua destinazione naturale: per quel che mi riguarda posso dire che lo sosterrò come premier in questa legislatura e lo sosterrei anche per la prossima. Così come lo vedrei ai vertici politici della Ue”.

‘Lei si è sfilata dalla sfida dopo essere stata la prima donna candidata al Quirinale’. “Ringrazio tutti quelli che pensano a me, da Saviano a Carlo Calenda a tutti i militanti che mi scrivono…ma credo proprio che il mio momento fosse anni fa, è passato. Certo, io mi candidai pubblicamente: penso che altri lo potrebbero fare oggi”. “Penso – aggiunge – che vi siano donne adatte al ruolo, prima di tutto. E poi in grado di dare un messaggio forte a tutte le italiane: anche da noi essere donna non può essere un ostacolo a ricoprire ruoli di primo piano; cioè che nulla è (più) precluso. Per chi come me si è battuta decenni fa per i diritti e la parità di genere sarebbe un bel punto di svolta”.

(LaPresse)

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