Quirinale, il Pd punge Salvini: il Cav dà carte e lui è all’angolo. Serve un patto di legislatura

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Debora Serracchiani, Enrico Letta

ROMA – Nel centrodestra Matteo Salvini “è all’angolo” e lo sarà fino a quando non si scioglierà il “nodo” Silvio Berlusconi. Per questo lancia “proposte fantasiose” come quella di un Governo che abbia all’interno anche i leader dei partiti. Quando è sera, dalle parti del Nazareno, il giudizio sulle ultime ‘novità’ che riguardano la partita Quirinale e – conseguentemente – il futuro della legislatura, è netto.

L’ultima “trovata” del segretario della Lega altro non è, per Enrico Letta e i suoi, che il tentativo di “buttare la palla in tribuna”. Il perché, per i Dem, è presto detto: nonostante “tutte le aspirazioni da grande mediatore” dell’ex ministro dell’Interno, è il ragionamento, a “dare le carte” nel centrodestra è l’ex Cavaliere e questo “costringe Salvini “a interpretazioni suggestive e ardite” che i dem derubricano a “mero posizionamento tattico”.

Per il segretario Pd, in costante contatto telefonico con Giuseppe Conte, il no a Berlusconi rimane granitico. “Il Governo cadrebbe il giorno dopo e questo è la linea – lo sanno anche i parlamentari di FI”. In ogni caso, anche se la ‘tattica parlamentare’ non è stata ancora definita ufficialmente, l’ipotesi di non partecipare alle votazioni se il centrodestra dovesse – magari al quarto scrutinio – votare Silvio Berlusconi, resta sul tavolo. Se non altro per far capire agli altri interlocutori fino a che punto si spinge la bocciatura di una candidatura “così divisiva”.

E se il Carroccio fa filtrare che il Pd “si conferma il partito dei No”, avendo detto “No al tavolo dei leader, No a un impegno diretto dei segretari a sostegno del premier Draghi, No al tavolo per l’energia, No a una personalità di centrodestra per il Quirinale” e la conferma della volontà di “offrire le migliori energie dei partiti a sostegno di Draghi e del Paese”, i dem puntano sul fatto che il vertice di centrodestra convocato per venerdì a Villa Grande possa in qualche modo sbloccare la situazione. “Aiuta sicuramente il chiarimento e speriamo avvicini l’inizio di una discussione vera sul Quirinale e su un patto di legislatura”, trapela dal Nazareno.

Letta, che ribadisce la volontà di condurre le trattative con “spirito costruttivo”, riunirà i gruppi parlamentari e la direzione nazionale del partito sabato mattina. La speranza è che i leader delle diverse anime del centrodestra possano in qualche modo far giungere l’ex Cav a più miti consigli. In questa direzione i dem guardano con interesse alle mosse di Coraggio Italia che ha riunito oggi i suoi gruppi non chiudendo al possibile trasferimento di Mario Draghi al Colle.

Il segretario dem, che è legato da una storica amicizia a Gaetano Quagliariello (attivissimo negli ultimi giorni) aspetta alla finestra, puntando sul possibile “piano B” degli avversari. Intanto, complice il protrarsi delle votazioni fino a tarda sera in Senato, slitta a domani l’assemblea dei 5 stelle prevista stasera. Tra rinvii e fughe in avanti, però, il 24 gennaio, giorno della prima votazione, si avvicina.(LaPresse)

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