Racket dei rifiuti, raid nel Napoletano. Danni a 30 mezzi della Tekra

La ditta opera anche nel Casertano

“Mai ricevuto minacce”. E’ quanto ha dichiarato il titolare della Tekra agli agenti che lo hanno ascoltato dopo essere intervenuti a seguito della segnalazione di un raid all’interno dell’azienda. Non si tratta di vandalismo e non sembra, per la vastità del colpo, di un semplice furto. Di fatto sono stati danneggiati trenta mezzi pesanti della ditta che si occupa della raccolta rifiuti. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine 14 veicoli sono stati privati delle batterie e del combustibile. I restanti mezzi sono stati devastati: finestrini in frantumi e abitacoli saccheggiati. Secondo la ricostruzione l’incursione all’interno del deposito della Tekra sarebbe avvenuta tra nella notte tra il 3 e il 4 ma è stato scoperto solo la mattina. Un raid che lascia molti dubbi sulla modalità e sulla tempistica, visto quanto sta accadendo con i siti di conferimento. “Nessuna minaccia”, ha riferito il titolare, ma per gli inquirenti la pista del racket rimane aperta. Al vaglio degli investigatori le telecamere di videosorveglianza. E sono naturalmente aperte le piste che portano ad eventuali collegamenti con un altro raid che si è verificato a Caivano ai danni di un’altra azienda omologa, la Buttol. Uno degli automezzi del cantiere di Caivano della raccolta rifiuti è stato infatti prima rapinato e poi dato alle fiamme. Stando alla prima ricostruzione sarebbero stati in tre, a volto coperto, a bloccare il mezzo. Hanno quindi intimato l’alt all’autista durante l’orario di servizio e poi si sono introdotti nella cabina facendo uscire con la forza il dipendente che era alla guida. Erano le 5 del mattino del 2 agosto in via Confalonieri, quando è iniziato l’incubo. Qualche ora dopo l’automezzo è stato ritrovato dalle forze dell’ordine incendiato e ormai fuori uso. “La Buttol Srl esprime solidarietà ai lavoratori coinvolti e minacciati (un autista e due raccoglitori), fornendo la massima collaborazione alle forze dell’ordine con l’obiettivo di individuare i responsabili del vile gesto. L’azienda attende con fiducia il lavoro degli inquirenti e fornirà tutti gli elementi utili alle indagini”, avevano fatto sapere dalla ditta. A completata la giornata da incubo il fatto che diversi mezzi utilizzati per la raccolta a Crispano sono rimasti danneggiati durante le operazioni e non hanno potuto completare l’opera. Se dietro questi raid possa esserci una regia comune, è quello che stanno cercando di scoperire gli investigatori.

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