Rapina e molestie ai danni di commercianti cinesi. In manette due minorenni

I giovanissimi sarebbero responsabili anche di atti vandalici all'interno delle attività stesse

Foto LaPresse - Stefano Porta

CREMONA – Atti vandalici, molestie, rapina e violenza sessuale. Il tutto all’interno di alcuni esercizi commerciali gestiti da cinesi. Per questo due minorenni, rispettivamente di 16 e 17 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia locale.

L’attività di indagine e le accuse

Sono loro infatti, secondo gli inquirenti, i responsabili delle rapine ai danni di due centri massaggi commesse tra sabato e domenica. Al termine dell’attività di indagine dei militari dell’Arma, i due giovanissimi sono stati incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. E potrebbero essere collegati a loro altri episodi di danneggiamento, furti e rapine, sempre ai danni di negozi gestiti da cinesi. Tutti compiuti negli orari di chiusura pomeridiana e serale delle attività stesse.

La ricostruzione dell’ultimo episodio

Il primo episodio sabato intorno alle 23 ad un centro in via Ghisleri. Una telefonata, un appuntamento apparentemente come tutti gli altri. Poi l’arrivo di un giovane  che la proprietaria pare avesse riconosciuto come uno dei responsabili di atti vandalici compiuti in tempi recenti nella sua attività. Con la porta aperta, però, sarebbe stato ormai troppo tardi.

Due i presunti responsabili delle rapine

Un complice, infatti, sarebbe entrato di prepotenza spintonando la donna e dirigendosi verso la cassa per derubare i contanti. In quel momento la proprietaria era sola nel negozio e, nonostante i suoi insistenti ‘inviti’ ad andare via per mancanza di soldi, i due avrebbero continuato nel loro intento criminale. Frugando in tutta la struttura alla ricerca di qualche oggetto di valore che potesse ‘giustificare’ la loro irruzione. Alla fine la refurtiva sarebbe stata di 100 euro, bottino ‘condito’ da molestie sessuali nei confronti della vittima. Poi la fuga e la conseguente chiamata alle forze dell’ordine da parte della donna. Il racconto alla polizia, un tentativo di descrizione, le indagini. Infine la visualizzazione delle immagini delle telecamere comunali grazie alle quali sarebbe stato fugato ogni dubbio. I due giovani sono stati arrestati e accompagnati in una struttura per minori.

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