Rapporto Svimez, il divario tra Nord e Sud aumenta ancora

Trend negativo anche per le nascite: raggiunto un nuovo minimo storico

Foto LaPresse/Nicolò Campo 1/5/2019 Torino (Italia) Cronaca Manifestazione per la festa dei lavoratori Nella foto: un momento durante la manifestazione Photo LaPresse/Nicolò Campo May 1, 2019 Turin (Italy) News Demonstration for workers' day In the picture: a moment during the demonstration

ROMA – Pessime notizie dal Rapporto Svimez 2019. Il documento che fotografa lo stato dello sviluppo del Mezzogiorno lancia l’allarme sulla fuga di persone dal Sud Italia.
Come si legge dal testo, “dal 2000 hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati“. Il rapporto sottolinea che il Sud è entrato in “recessione“, con un Pil stimato in calo dello 0,2% contro il +0,3% del Centronord.

Rapporto Svimez, di nuovo in aumento il gap tra Nord e Sud

Il rapporto Svimez sottolinea come nell’ultimo decennio il gap occupazionale tra Sud e Centronord sia cresciuto dal 19,6% al 21,6%. Un trend che “comporta che i posti di lavoro da creare per raggiungere i livelli del Centronord sono circa 3 milioni. La crescita dell’occupazione nel primo semestre del 2019 riguarda solo il Centronord (+137mila), cui si contrappone il calo nel Mezzotiorno (-27mila)“. 
Il direttore dello Svimez Luca Bianchi avverte dunque che se nessun provvedimento sarà preso contro questo trend negativo lo scenario diverrà “insostenibile“. “Nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centronord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)“.

Critiche al reddito di cittadinanza: il suo impatto sul mercato del lavoro “è nullo”

Il rapporto inoltre sottolinea come il reddito di cittadinanza abbia un impatto “nullo” sul mondo lavorativo. Anzi. Secondo lo Svimez la misura grillina, “invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro“. “La povertà non si combatte solo con un contributo monetario. Occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza“, si legge nel rapporto.

Nascite, raggiunto nuovo minimo storico

Cattive notizie anche sul fronte nascite. Il rapporto informa infatti che in Italia è stato raggiunto “un nuovo minimo storico delle nascite“, con 157mila bambini nati al Sud. Ovvero circa 6mila in meno rispetto al 2017. Il documento spiega che ormai “il contributo garantito dalle donne straniere non è più sufficiente a compensare la bassa propensione delle italiane a fare figli“. 

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