Reggio Calabria, false iscrizioni di alunni e truffa allo Stato: indagati un preside e quattro insegnanti

Operazione dei Carabinieri

Carabinieri (Foto Andrea Butti/LaPresse)

REGGIO CALABRIA – Avevano certificato iscrizioni false, forzate e irregolari iscrizioni di studenti a un locale liceo musicale, finalizzato a indurre in errore le articolazioni territoriali del Ministero della Pubblica Istruzione, per costituire le prime classi anche senza un numero minimo di iscritti, o falsificando o non svolgendo le prove obbligatorie di ammissione, e quindi consentendo un ingiusto profitto di retribuzione ad alcun insegnanti.

I carabinieri della compagnia di Taurianova hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi nei confronti di 5 persone, insegnanti e dirigente scolastico di un locale liceo musicale, ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici, truffa ai danni del Ministero della Pubblica Istruzione e abuso d’ufficio.

Le indagini dell’operazione ‘Note dolenti’, condotta dal 2020 dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova e della dipendente Stazione di Cinquefrondi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, pm Daniele Scarpino, hanno permesso, nelle varie fasi, di ricostruire il sistema illecito.

Nei test attitudinali di ingresso per l’anno scolastico 2019/2020, la commissione esaminatrice, composta dal dirigente scolastico e altri docenti in servizio presso l’istituto formativo, abbia falsificato il verbale pubblico di commissione, attestando l’idoneità di alcuni alunni che neanche si erano presentati alle prove valutative. Successivamente, al fine di avere un numero minimo di studenti, gli stessi alunni sono stati forzatamente iscritti alla classe prima, inducendo in errore il Ministero della Pubblica istruzione.

Nelle successive comunicazioni, infatti, la classe risultava composta da un numero superiore a quello reale, provvedendo ad adottare un orario di lezioni comprensivo di ore di insegnamento per alunni in realtà inesistenti. Tale stratagemma ha ovviamente comportato un ingiusto profitto in favore di alcuni insegnanti, anche non di ruolo, consistito nella retribuzione stipendiale per lezioni individuali mai effettuate, oltre che ulteriori eventuali vantaggi in termini di punteggi e graduatorie.

(LaPresse)

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