MILANO – Un maxi furto di arredi e preziosi per oltre 100mila euro compiuto all’interno di un castello dell’astigiano nel maggio del 2008. Uno degli autori è un 44enne napoletano residente a Casina, nell’appennino reggiano. Per questa vicenda il Tribunale di Asti ha riconosciuti colpevole l’uomo, nel dicembre del 2016, e lo ha condannato a 4 anni di reclusione oltre al pagamento di 700 euro di multa e l’applicazione delle pene accessorie consistenti in 5 anni di interdizione da i pubblici uffici. La sentenza, confermata nel settembre dell’anno scorso dalla IV Sezione Penale della Corte d’Appello di Torino, è divenuta esecutiva. Motivo per cui hanno emesso l’ordine di carcerazione nei confronti del 44enne. Ricevuto il provvedimento i carabinieri di Casina lo hanno arrestato.
Ritrovati quadri del ‘600 rubati nel gennaio 2018
Un antiquario, un parroco di provincia appassionato d’arte figurativa e due piccoli criminali. Sono, a vario titolo, i protagonisti di un furto messo a segno nel luglio scorso in Umbria, nello studio di un noto avvocato di Città di Castello (Perugia). Il bottino: quattro preziosi dipinti del ‘600, di un valore stimato totale di circa 90 mila euro.
Nel gennaio del 2018 l’epilogo, in Toscana, nel Valdarno aretino, quando i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno (Arezzo) e della stazione di Levane (Arezzo) hanno eseguito tre misure cautelari. Hanno sottoposto agli arresti domicilari l’antiquario di Montevarchi (Arezzo), attualmente domiciliato in Umbria, ritenuto l’ideatore del furto. Mentre per i due complici, indagati in stato di libertà anche per numerosi furti in esercizi commerciali, hanno disposto ed eseguito l’obbligo di dimora nel comune di Montevarchi. Insieme all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il sacerdote, che nascondeva in casa sua i quattro dipinti, ha ricevuto la denuncia per ricettazione.
Francesco Bongiovanni (LaPresse)