Siria, attentato a Damasco: per le Ong ci sono morti e feriti

Fonti locali aggiungono che l'esplosione è stata provocata da un'autobomba esplosa vicino a una postazione militare.

DAMASCO – Si è verificata una forte esplosione nel sud della capitale siriana, Damasco, secondo quanto riferito dai media di Stato che parlano di un “atto terroristico”.

“Un’esplosione è stata sentita vicino all’autostrada meridionale nell’area di Damasco, i primi rapporti suggeriscono un atto terroristico”, ha riferito la tv di Stato siriana, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo l’Osservatorio siriano per i Diritti umani, ci sono “morti e feriti”. Fonti locali aggiungono che l’esplosione è avvenuta lungo una strada a sud di Damasco. Ed è stata provocata da un’autobomba esplosa vicino a una postazione militare.

 Una “forte esplosione” ha provocato diversi “morti e feriti” nella zona sud di Damasco, vicino a un ufficio di intelligence militare. Lo ha detto l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH), dopo che la tv di Stato ha riportato l’episodio parlando di un “atto terroristico”. Secondo il direttore dell’Ong, Rami Abdel Rahman, si tratta di una “forte esplosione”. Che “non è ancora chiaro se sia stata causata da un ordigno esplosivo o da un attacco suicida”. “Ci sono persone morte e ferite ma non siamo riusciti a fare un bilancio”, ha aggiunto.

L’Intelligence siriana sta verificando la natura dell’attentato

“L’esplosione è stata seguita da un incendio”, ha spiegato ancora, precisando che ha avuto luogo vicino a un ufficio di intelligence militare nella capitale siriana. Questo è il primo attacco a Damasco da un anno a questa parte, secondo Rahman.

La tv di Stato aveva parlato di una forte esplosione avvertita nei pressi di un’autostrada nel sud della città, citando “i primi rapporti che suggerivano un atto terroristico”. Il conflitto che ha devastato la Siria dal 2011 ha ucciso oltre 360.000 persone. E gettato milioni di persone nel paese, sfollati interni o rifugiati all’estero.

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha ottenuto uan serie di vittorie su ribelli e jihadisti. E ora controlla i due terzi del paese, grazie al sostegno militare dei suoi alleati, Russia, Iran e Hezbollah libanese. Il regime ha annunciato nel maggio 2018 di controllare “totalmente” Damasco e ciò che lo circonda per la prima volta dal 2012. Dopo aver trascinato i jihadisti dell’Isis fuori dalla loro ultima prigione nella capitale siriana, dopo un mese di combattimenti, dopo un mese di attacchi.

(LaPresse/AFP)

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