Renzi e Berlusconi dal patto del Nazareno all’opposizione di governo

Né Fi né Pd appoggeranno un esecutivo targato M5S-Lega

AFP PHOTO / Andreas Solaro
NAPOLI (Loredana Lerose) – Dal patto del Nazareno all’opposizione di governo, per il leader del Pd Matteo Renzi e quello di Fi Silvio Berlusconi il passo è stato breve. Mentre il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il numero uno della Lega Matteo Salvini si apprestano a siglare un patto di governo, gli altri si tengono fuori dai giochi, almeno apparentemente.
Berlusconiani e dem: nemici-amici
Dopo la proposta del capo dello Stato Sergio Mattarella, quella di dar vita ad un governo neutrale, sembrava inevitabile il voto anticipato. Nelle ultime 48 ore qualcosa è cambiato all’interno di tutti i partiti. Mentre i pentastellati e Salvini hanno ripreso le trattative, pur assicurando di voler tornare alle urne già in estate, Renzi e Berlusconi si sono sintonizzati sulla stessa frequenza per evitare elezioni balneari, spinti anche dai propri deputati e senatori.
La paura della mancata rielezione
Tornare alle urne in tempi stretti è un rischio per ‘gli sconfitti’ del 4 marzo. Nessuna certezza di rielezione, meglio per tutti fare un passo indietro o di lato, Berlusconi lo ha capito e si è rassegnandosi all’idea della nascita di un governo M5S-Lega. L’esecutivo non avrà la sua fiducia, ma il cavaliere è pronto a votare i provvedimenti che riterrà giusti.
Insieme all’opposizione con la speranza di ribaltare il tavolo
Quello che sta per nascere, a meno che non ci siano nuovi disaccordi, è pensato come un governo a tempo, probabilmente fino a dicembre. Ma una volta che Salvini e Di Maio avranno individuato i punti da inserire nell’accordo di programma, dovranno realizzarli e non basteranno pochi mesi. Non in un Parlamento come quello italiano dove su ogni provvedimento, legge o leggina, i tempi si dilatano all’inverosimile. Berlusconi e Renzi avranno mesi, forse anche più di un anno, per riprendere i vecchi progetti comuni. Torna a farsi largo l’ipotesi di un partito della nazione.
Tutti insieme appassionatamente
L’ipotesi venne lanciata da Renzi che sognava un contenitore politico in grado di riunire tutte le forze moderate, di destra e di sinistra. Il patto del Nazareno è stata una prova tecnica di ciò che potrebbe essere per tornare alla guida del Paese, escludendo i populisti e gli estremisti come M5S-Lega e Fdi. A Berlusconi l’idea del partito della nazione non è mai dispiaciuta. Che il tempo all’opposizione serva a organizzarlo? Chi sarebbe il leader? Probabilmente Renzi che rappresenta l’erede politico che Berlusconi, fino ad ora non era riuscito ad individuare tra i suoi fedelissimi.

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