Ricercato da 5 mesi, ras arrestato

Sfuggito al blitz di giugno. Per gli inquirenti è uno dei referenti degli Amato-Pagano

NAPOLI – Latitante da cinque mesi, arrestato ras degli Amato-Pagano. E’ quanto avvenuto ieri pomeriggio, quando poco dopo le 15 Salvatore Chiariello (nel riquadro), alias totore boxer, si è costituito nell’istituto penitenziario di Secondigliano accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Celestino Gentile. L’uomo era sfuggito al maxiblitz dello scorso giugno giunto a conclusione di un’indagine della Dda sugli affari degli ‘scissionisti’ tra Melito e Mugnano. Il 49enne è ritenuto tra i referenti per il settore delle estorsioni: in particolare è accusato di far parte del giro del pizzo che nel periodo natalizio del 2017 e del 2018 avrebbe imposto ogni anno a circa 500 attività commerciali della città l’acquisto di gadget e pacchi per un incasso totale di circa 170mila euro. Oggetti di scarso valore ‘venduti’ a 150 euro per ogni negoziante, ridotto a 100 per qualcuno. All’uomo è contestata anche l’estorsione in concorso ad un commerciante cinese, che sarebbe stato costretto a versare la tangente di 1500 euro divisa nelle classiche tre rate di Natale, Pasqua e Ferragosto.

Stando all’ipotesi accusatoria dell’Antimafia in questa vicenda sarebbero coinvolti sia esponenti della polizia municipale melitese che il responsabile dell’associazione commercianti dell’epoca. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, era finita la sede della stessa associazione, che si presume fosse utilizzata come quartier generale per gli incontri del clan sul ‘pizzo’. Figura centrale per questo aspetto dell’inchiesta è Antonio Papa – Tonino – presidente e referente dei commercianti sotto la sigla dell’Ascom prima e da marzo 2019 dell’Aicast. Per quel che concerne l’estorsione al cinese, poi, sarebbero state rilevate presunte irregolarità amministrative per ‘spingere’ il commerciante a ‘piegarsi’ agli esattori. Gli uomini della Municipale, infatti, si sarebbero recati più volte presso il bazar del negoziante asiatico facendo emergere una inesistente difformità di carattere amministrativo-edilizio, cioè che la struttura complessivamente era inferiore ai 250 metri quadri e quindi non idonea per il commercio al dettaglio. Il tutto, però, contestato senza mai formalizzare la presunta violazione in un verbale di accertamento che attestasse l’avvenuta misurazione dell’immobile e la violazione della normativa vigente. Il 49enne, inoltre, proprio pochi giorni fa era stato citato nell’ambito del blitz che aveva portato all’arresto di cinque persone ritenute organiche agli Amato-Pagano i quali avrebbero effettuato una spedizione punitiva contro ‘o barone, minacciandolo e portandogli via l’auto per intimargli di allontanarsi da Melito.

Nella sua denuncia, infatti, la vittima, che nel frattempo si era trasferita in un comune vicino, aveva sottolineato di essersi rivolta proprio a Totore boxer per evitare che la sua casa melitese, rimasta vuota e non abitata, venisse occupata.

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