NAPOLI – Smog, scarichi di migliaia di motori in coda nel traffico, canne fumarie. Senza rendercene conto respiriamo ogni giorno un’aria tutt’altro che salubre. Una vera e propria nuvola grigia aleggia sulle nostre teste, assuefatti come siamo da un inquinamento al quale nostro malgrado ci siamo abituati.
“Ma tu sai davvero cosa respiri?” E’ questa la domanda alla base del progetto “No2, No grazie” nato proprio con l’intento di monitorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Come? Tramite la partecipazione attiva della cittadinanza. Promosso dall’associazione “Cittadini per l’aria”, si tratta di una campagna di scienza partecipata che mira ad influire sulle politiche locali per migliorare la qualità dell’atmosfera che ci circonda. Una raccolta di dati, dunque, per sollecitare le amministrazioni locali a intervenire per ‘ripulire’, per quanto sia possibile, l’aria delle nostre città.
Lanciato ieri in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il progetto giunge quest’anno alla sua terza edizione. La scelta del giorno di avvio della campagna che difende i nostri polmoni non è stata casuale: lo smog viene respirato da tutti, compreso i nostri figli. Bimbi e ragazzi con tutto il diritto di crescere in un’ambiente sano e pulito, lontano da elementi nocivi che possono provocare seri danni alla salute. Come quelli causati dal biossido di azoto (la cui sigla in chimica è appunto NO2). Secondo le statistiche, nelle maggiori aree urbane italiane la concentrazione di biossido di azoto supera talvolta anche del 50% il limite anniuo medio previsto dalla legge.
Si tratta di una sostanza i cui effetti alla lunga possono essere letali. Ogni anno nella sola Europa l’NO2 uccide migliaia di persone, e in questo quadro l’Italia detiene la maglia nera. Il nostro Paese è infatti il primo in Europa per morti premature da biossido di azoto.
Ogni anno l’inquinamento da NO2 provoca la morte prematura di circa 14.600 italiani. Pessime notizie anche per quel che riguarda l’indice di decessi provocati dall’ozono, salito a 3000 persone l’anno. Un tristissimo record che ci spinge a una riflessione e soprattutto a un impegno concreto per apportare un cambiamento. Il progetto “NO2, No grazie”, nato con la collaborazione di Salvaciclisti Roma e del Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli si estende alle città di Milano, Roma e Napoli. Nel capoluogo partenopeo è inclusa tutta l’area metropolitana e la città di Caserta. I cittadini di queste città potranno partecipare in prima persona al monitoraggio dell’aria. In che modo? Registrandosi al sito www.cittadiniperl’aria.org. A fine gennaio i partecipanti potranno ritirare un kit di misurazione che dovrà essere collocato all’aperto ad un’altezza di circa 2 metri e mezzo, seguendo delle semplici istruzioni. L’obiettivo del 2020 è quello di ottenere una mappatura dettagliata delle aree urbane coinvolte nel progetto.
Per questo è fondamentale posizionare molti kit di misurazione, motivo per cui è essenziale la partecipazione di più persone possibile. Scuole, aziende, semplici cittadini: sono tutti chiamati a prendere parte al progetto.