Roma, 4 arresti per traffico di armi e droga: spaccio anche a Rebibbia

Sgominata a Roma una banda dedita a traffico di armi e droga che, coordinata da alcuni detenuti, era riuscita a creare dei canali per far entrare stupefacenti anche nel carcere di Rebibbia.

ROMA – Sgominata a Roma una banda dedita a traffico di armi e droga che, coordinata da alcuni detenuti, era riuscita a creare dei canali per far entrare stupefacenti anche nel carcere di Rebibbia. La squadra mobile, nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dal pool Reati contro il patrimonio della Procura della Repubblica di Roma e condotta in collaborazione con il Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, ha eseguito quattro misure cautelari a carico di due donne e due uomini, scardinando un sodalizio composto da tredici persone che, attraverso alcuni affiliati detenuti a Rebibbia, pianificava reati da compiere all’esterno con armi e introduceva nella struttura carceraria sostanza stupefacente.

Le indagini

Gli arrestati, di età compresa tra i 31 ed i 47 anni, tutti romani e con vari precedenti per reati contro il patrimonio ed in materia di armi e stupefacenti, sono ritenuti responsabili a vario titolo, in concorso con altre nove persone indagate delle quali quattro detenute, del reato di spaccio di sostanza stupefacente introdotta all’interno del carcere di Rebibbia, consegnandola in occasione dei colloqui ad alcuni carcerati i quali provvedevano successivamente a spacciarla ad altri reclusi e di porto e detenzione illegale di armi clandestine. Il gruppo criminale era coordinato da alcuni detenuti che commissionavano l’approvvigionamento sia di armi da reperire nel quartiere di Tor Bella Monaca sia di sostanza stupefacente da spacciare dentro la struttura carceraria.

Per portare a termine le operazioni approfittavano della concessione di permessi premio per pianificare le attività illecite e si avvalevano della collaborazione di persone a loro vicine e familiari, per mettere in pratica quanto stabilito, sfruttando alcune donne per introdurre – in occasione dei colloqui nell’area verde del carcere – soprattutto pasticche che, contenenti il principio attivo della buprenorfina, sono parificate alle altre canoniche sostanze stupefacenti.

L’arresto

Gli inquirenti hanno scoperto che dall’interno del carcere partiva l’ordine diretto agli altri indagati di acquisire armi e droga: nel quartiere di Tor Bella Monaca venivano arrestate due persone trovate in possesso di un fucile a canne mozze modificato con circa 30 munizioni, che di svariate dosi di hashish e cocaina.

Successivamente venivano effettuati due ingenti sequestri di compresse sublinguali, sorprendendo due donne, compagne di detenuti, che durante le visite, le occultavano nelle parti intime al fine di consegnarle ai detenuti.

Al termine dell’operazione una persona è stata portata nel carcere di Regina Coeli ed una in quello di Civitavecchia, una è stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari ed un’altra all’obbligo di firma.

LaPresse

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