Amazzonia, un audio scagiona l’Ong: l’incendio fu appiccato dagli accaparratori di terre

Per il rogo erano stati arrestati quattro volontari appartenenti all'associazione "Progetto Salute ed Allegria"

Foto STR / AFP

MANAUS – Un audio scagionerebbe l’Ong accusata di aver appiccato l’incendio di settembre ad Alter do Chão, nell’Amazzonia brasiliana. I responsabili sarebbero “persone che danno fuoco per vendere terra“. E’ quanto è trapelato da un audio tra il sindaco di Santarem e il governatore dello Stato.

Amazzonia, un audio scagiona i volontari accusati da Bolsonaro: non furono loro ad appiccare gli incendi di settembre

Per il rogo erano stati arrestati quattro volontari appartenenti all’associazione “Progetto Salute ed Allegria” (Psa). Il presidente Bolsonaro era arrivato addirittura ad accusare Leonardo Di Caprio di aver pagato i volontari per appiccare il fuoco. Versione che la Psa ha sempre negato. “Noi non abbiamo ricevuto nulla da parte di Leonardo DiCaprio, quelle sono solo fake news che sono state diffuse contro di noi“, hanno dichiarato i volontari del Psa, Daniel Gutierrez, Gustavo Fernandes, Marcelo Aron e Joao Romano.

Il contenuto dell’audio

Nell’audio, il sindaco Aguiar dice che “ci sono agenti di polizia dietro di loro, le persone sono armate lì“, chiedendo l’intervento non solo dei vigili del fuoco, ma anche della polizia militare per “identificare questi criminali“. Parole che gettano ombre sull’inchiesta della polizia civile, che martedì ha arrestato i quattro volontari della Ong. L’audio inoltre ha confermato la pista seguita dalla procura, secondo cui l’incendio di Alter do Chão è stato provocato da feroci accaparratori di terra interessati a vendere lotti, e non dai membri dell’associazione ambientalista.

Le accuse alla Ong e a Leonardo Di Caprio

La polizia aveva sostenuto che l’Ong avesse venduto 40 immagini al Wwf per circa 15mila euro e il Wwf, a sua volta, avrebbe ottenuto per loro donazioni, come quella di DiCaprio, da 500mila dollari, per combattere i roghi in Amazzonia. L’attore americano ha naturalmente respinto tali accuse, difendendo al contempo la Ong secondo lui “meritevole di sostegno“. Bolsonaro, rivolgendosi al premio Oscar, aveva detto: “Lei sta collaborando con gli incendi in Amazzonia“.

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