Roma, Calenda: “Al ballottaggio vado io. Se ci fosse Gualtieri, lo appoggerei”

L'intervento del leader di Azione

Carlo Calenda (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – “Arriverò io al ballottaggio”. Lo assicura Carlo Calenda, leader di Azione, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ in vista delle elezioni comunali a Roma del prossimo autunno. Secondo i sondaggi dem, Gualtieri è al 27 per cento, Raggi al 20 e lei al 10. “Ma quali sondaggi sono numeri dati dal Ps ai giornali. Gli unici due indipendenti, mi danno sopra Gualtieri. Se così non fosse? Valuterei i candidati. Gualtieri lo stimo e non avrei nessun problema ad appoggiarlo, se presentasse un programma serio. Spiace che il Pd abbia deciso di votare Raggi in caso di ballottaggio tra me e lei”, aggiunge.

Al Pd “ho fatto una proposta, ho aspettato sei mesi ed è arrivato un no. Non c’è problema, è naturale che i dem vogliano appoggiare un esponente del loro partito. Il problema è che il Pd si è suicidato”, secondo Calenda. “Letta – spiega – aveva due strade: cercare un dialogo con l’area liberaldemocratica e riformista oppure replicare la strategia di Bettini e diventare subalterno al Movimento. Ha scelto questa seconda via”. Il segretario del Pd, Enrico Letta, “lo stimo ancora e ho un ottimo rapporto. Ma mi ha deluso la sua linea. Sotto la cipria del riformismo, si è subordinato ai 5 Stelle, che sono nel caos. Questo è un grandissimo errore”, sottolinea Calenda.

(LaPresse)

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