Roma, stop alla latitanza di Salvatore Casamonica: si consegna ai carabinieri

Il 30enne era ricercato dallo scorso 17 luglio

Foto Ufficio Stampa Carabinieri/LaPresse

ROMA – Si è consegnato ai carabinieri Salvatore Casamonica, esponente dell’omonimo clan ricercato da oltre un mese. L’uomo, 30 anni, era sfuggito alla cattura durante il blitz che aveva smantellato parte della cosca criminale con oltre 30 arresti. Si è consegnato spontaneamente ai militari dell’Arma della stazione di Palestrina. E’ stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli dover resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si tratta di un personaggio molto vicino ai vertici del clan, esponente di spicco, secondo le forze dell’ordine, della cosca.

Era sfuggito all’operazione ‘Gramigna’

Lo scorso 17 luglio era sfuggito ad una vasta operazione delle forze dell’ordine. Quel giorno, infatti, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati arrestarono 32 persone tra parenti e affiliati del clan Casamonica. Sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di estorsione, usura, spaccio di droga e altri reati, tutti aggravati dalla finalità mafiosa. Nel blitz messo a segno dai militari dell’Arma compariva anche il suo nome, ma il 30enne riuscì a non farsi acciuffare. Dopo oltre 30 giorni di latitanza ha deciso di consegnarsi spontaneamente.

E’ residente a pochi passi da Porta Furba, roccaforte del boss

Salvatore Casamonica, secondo gli inquirenti, non è un membro qualsiasi del clan. E’ un esponente di spicco del gruppo criminale, molto vicino ai vertici tanto da abitare a pochi passi dalla roccaforte del boss. Il 30enne infatti risiede a pochi passi da Porta Furba, considerato il luogo chiave per le attività della famiglia. E’ legato ai figli del capoclan Giuseppe CasamonicaEmanuel e Guerrino. Il nome di Salvatore Casamonica viene fuori per la prima volta nel 2015 quando avrebbe cercato di estorcere denaro ad un’attività commerciale. Avrebbe chiesto 500 euro a settimana, ma il titolare si sarebbe rifiutato. Sarebbe poi tornato poco dopo accompagnato da suo zio Pasquale Casamonica, detto ‘Rocky’, che avrebbe pestato sia il proprietario che il dipendente.

 

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