Russiagate, la Casa Bianca chiese a McGahn di negare il pressing di Trump

Lo rivela il New York Times citando due fonti informate sulle richieste

in foto Donald Trump

MILANO – La Casa Bianca ha chiesto almeno due volte nell’ultimo mese al suo ex avvocato Donald McGahn, testimone chiave contro il presidente Donald Trump nel rapporto Mueller sul Russiagate, di affermare pubblicamente di non aver mai creduto che il presidente abbia tentato di ostruire la giustizia. Lo rivela il New York Times citando due fonti informate sulle richieste.

La richiesta del presidente Trump

Secondo una delle fonti, Trump avrebbe chiesto a funzionari della Casa Bianca di presentare la richiesta a McGahn, che era il primo consigliere del tycoon alla Casa Bianca. McGahn si rifiutò. La sua riluttanza fece arrabbiare il presidente, che credeva che McGahn mostrasse lealtà.

La decisione della Casa Bianca

Uno dei solleciti, secondo il Nyt, è stato fatto all’avvocato di McGahn, William Burk, prima che il rapporto Mueller fosse diffuso pubblicamente ma dopo che il dipartimento di Giustizia fornì una copia ai legali del presidente. La Casa Bianca nei giorni scorsi ha invocato il privilegio esecutivo del presidente, ponendo il veto sull’intero rapporto Mueller e ha ordinato a McGhan di non consegnare i documenti richiesti dalla Camera. L’ex avvocato della Casa Bianca ha raccontato al procuratore speciale Robert Mueller che Trump gli chiese di licenziare lo stesso Mueller ma che lui si oppose.

(LaPresse)

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