San Carlo: attacco hacker ‘ransomware’, l’azienda non ha pagato il riscatto

Un attacco hacker è stato messo a segno venerdì scorso alla San Carlo, la celebre azienda di patatine milanese

Computer Lp - Dominic Lipinski/PA Wire

MILANO – Un attacco hacker è stato messo a segno venerdì scorso alla San Carlo, la celebre azienda di patatine milanese. Si è trattato, da quanto si è appreso da fonti investigative, di un attacco ransomeware, nel quale gli hacker, con ogni probabilità stranieri, chiedevano un riscatto per restituire la piena funzionalità al sistema informatico aziendale. Da quanto si è saputo, però, è stato possibile aggirare l’attacco e l’azienda ha ripristinato subito la piena funzionalità senza subire danni. La San Carlo, da quanto si è saputo, non è stata l’unica azienda milanese ad aver subito attacchi informatici in settimana, tutti non andati pienamente a segno. La Polizia Postale, che è subito intervenuta, sta stilando una relazione che consegnerà nelle prossime ore al pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo e contro i reati informatici della Procura di Milano.

 Alla San Carlo, azienda milanese leader nel settore delle patatine e degli snack, sarebbero stati trafugati anche documenti relativi al budget e alcuni documenti particolarmente sensibili come passaporti, patenti e documenti di identità di alcuni dipendenti. Autori dell’attacco sarebbero gli hacker del celebre gruppo internazionale Conti, a quanto rivela su Twitter il ricercatore di sicurezza informativa ‘Odisseus’. Questa mattina sul dark web sarebbero già stati diffusi alcuni dei documenti trafugati, che in tutto peserebbero 53 mega bite.

Dopo l’attacco ‘ransomeware’ subito venerdì scorso dalla San Carlo, azienda milanese leader nel settore degli snack e delle patatine, a quanto si è saputo gli hacker del gruppo internazionale Conti avrebbero chiesto un riscatto, ma l’azienda ha deciso di non pagare la somma richiesta. Ieri i vertici della San Carlo hanno sporto denuncia alla Polizia Postale. Il sistema informatico dell’azienda, da quanto riferiscono fonti investigative, non avrebbe subito danni rilevanti e sarebbe stata subito ripristinata la piena funzionalità.

(LaPresse)

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