Sanremo: kermesse al via. Coletta: “Festival per tutti”. Amadeus: “La musica dà speranza”

Un Festival per tutti, con "memoria e futuro", perché la musica deve dare speranza.

Foto Damiano Guberti / LaPresse in foto Amadeus

SANREMO – Un Festival per tutti, con “memoria e futuro”, perché la musica deve dare speranza. Alla vigilia dell’avvio del 72esimo Festival di Sanremo, sono il direttore di Rai1, Stefano Coletta, e il direttore artistico Amadeus, a dare questa descrizione di una manifestazione che, prima ancora di cominciare, è già un evento. Tornano a esibirsi in gara sul palco dell’Ariston grandi nomi che hanno fatto la storia della musica italiana, accanto a giovani, già affermati o semi-debuttanti, che hanno la grande occasione della loro vita. “C’è sempre grande emozione – sottolinea Coletta nella tradizionale conferenza stampa della vigilia – e c’è davvero il desiderio di consegnare alla platea televisiva uno show in cinque serate di evasione. Il lavoro della composizione e selezione musicale che Amadeus ha portato avanti in questi tre anni raggiunge quest’anno una maturità definitiva. C’è un’espressione massima del Festival di Sanremo, che quest’anno è veramente un festival per tutti. Mentre guardavo le prove vedevo lo stare insieme di vecchie glorie e di nuove leve, c’è la memoria e il futuro, e il lampante desiderio di stare insieme per fare qualcosa di bello”.

Qualcosa di bello: è proprio su questo che punta, come ha fatto negli ultimi due anni, Amadeus. Che spiega: “La musica porta forza, speranza, positività, e quello che succede sul palco dell’Ariston è amplificato. Ogni persona che sale sul palco porta qualcosa di positivo”. Riguardo agli ospiti, il direttore artistico sgombra il campo da un piccolo equivoco che si era generato ieri durante l’intervista con Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa: “Non c’è Baglioni, quello di ieri non era un indizio”, dice riferendosi alla frase “annunceremo gli ospiti strada facendo”. “Li sveleremo strada facendo, non per tenere segreti ma a volte perché nei 15 giorni che precedono la serata si chiudono degli accordi. Quando sono veramente dei sì io li annuncio, non creo suspense solo per fare spettacolo”. Intanto arriva la conferma che anche quest’anno ci sarà un super ospite sportivo, il tennista Matteo Berrettini, reduce dalla semifinale degli Australian Open, persa con Rafael Nadal, e unico italiano ad aver raggiunto una finale a Wimbledon, stabilmente nella top ten del ranking Atp.

Quello che è certo è poi che nella prima serata ci saranno i Maneskin, trionfatori della scorsa edizione e reduci da un anno di successi planetari: “Non capitava una cosa così dai tempi di Modugno. Mi auguro che chi vince il Festival quest’anno abbia lo stesso successo mondiale”, dice Amadeus che sottolinea: “I Maneskin sono tanta roba, c’è qualcosa di forte, sono bravissimi a gestirsi. Però la musica italiana può tranquillamente avere successo in tutto il mondo e lo auguro ai vincitori di quest’anno”. Come una certezza, dopo mesi di dubbi, è che ci sarà Fiorello. “Giuro che fino alla settimana scorsa ero quasi convinto che Fiorello non sarebbe venuto. Lo dimostra il fatto che io avevo fatto preparare la sagoma di Fiorello. Gli ho detto: se non vieni, cammino con la tua sagoma. Quando è arrivato è stata una grandissima sorpresa, ci sentiamo tutti i giorni ma fino al giorno prima non sapevo. La prima cosa che mi ha detto è stata: ma secondo te, cornutazzo, potevo lasciare il mio amico da solo? Sono felice, lui è una persona veramente generosa e lo ringrazio sempre. Poi magari se ne andrà…allo stato attuale so che c’è alla prima serata poi quello che farà non lo so”. Coletta lo ringrazia pubblicamente: “Voglio ringraziare tra tutti Fiorello, perché quando l’ho visto arrivare ho ritrovato il senso della vita, dell’imprevedibilità, di quando arriva un amico e non sai quello che può accadere. Trasuda talento, trasuda generosità”.

Il tasto dolente sono invece gli ospiti internazionali: “Non sono in grado di dare ora nomi di artisti internazionali” come possibili ospiti, dice Amadeus, “ma qualora non ci fossero la colpa è della pandemia, non degli artisti né la nostra”.

Una pandemia che però quest’anno è meno sentita in Riviera rispetto alla passata edizione, come sottolinea il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri: “C’è una grande voglia di ripartire da parte della città. E abbiamo due alleati importanti come i vaccini e il green pass. Ieri camminavo in via Matteotti (la via dell’Ariston, ndr) e ho sentito un’atmosfera che non sentivo più, la voglia di ripartire fa parte della città”.

dell’inviato Claudio Maddaloni

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