Sardegna, caretta caretta al Poetto: altri 11 nuovi nati la scorsa notte

Nuovo lieto evento al Poetto di Quartu Sant'Elena. Altre 11 piccoli di tartaruga Caretta caretta sono emersi, tra le 22 e le 23,30 circa

EFE/Angel Medina G

CAGLIARI (LaPresse) – Sardegna, caretta caretta al Poetto: altri 11 nuovi nati la scorsa notte. Nuovo lieto evento al Poetto di Quartu Sant’Elena. Altre 11 piccoli di tartaruga Caretta caretta sono emersi, tra le 22 e le 23,30 circa, dal nido posizionato in una porzione di spiaggia dello stabilimento ‘Alta marea’. La Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall’assessorato dell’Ambiente, ha infatti seguito la nascita con lo staff tecnico dell’area Marina Protetta ‘Capo Carbonara’ e il personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

Sardegna, alcuni turisti hanno presenziato alla nascita

Presenti alla nascita e alla marcia dei neonati sino all’acqua anche gli esercenti dello stabilimento e alcuni turisti. Resta fondamentale il rispetto delle disposizioni per la salvaguardia della fauna marina protetta. Chi avvista una tartaruga marina deve evitare di disturbare l’animale. Mantenendo il silenzio e una distanza di almeno quattro metri dall’esemplare. Avendo cura di non posizionarsi mai di fronte per non scoraggiarlo nella scelta del sito.

Il ‘lieto evento’ al Poetto di Quartu Sant’Elena

Nuovo lieto evento al Poetto di Quartu Sant’Elena. “Occorre assolutamente evitare il contatto fisico. E contenere il numero degli osservatori al minimo. E comunque non superare il numero massimo di dieci osservatori alla distanza di quattro metri. Questo si legge in una nota di Regione Sardegna. “Da evitare l’uso di flash. E di sorgenti luminose che alterino le condizioni di luminosità esistenti. L’eventuale uso di torce è consentito solo al termine della fase di deposizione. Preferibilmente schermandole con filtro rosso (o drappo di tessuto) ed esclusivamente per facilitare la corretta individuazione del nido per la successiva delimitazione a cura del personale del Corpo forestale regionale”. La Rete regionale per la conservazione della fauna marina continua a monitorare i siti in attesa di eventuali nuove schiuse.

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