Sardegna: sul prezzo degli aerei è guerra. Lai (Pd): “Pronti a battaglia”

Aereo in partenza dall'Afghanistan (AP Photo/Francois Mori)

Sardegna: sul prezzo degli aerei è guerra. Lai (Pd): “Pronti a battaglia”. La bolla è esplosa e la pazienza è finita: da giorni la Sardegna è mobilitata contro le compagnie aeree che collegano l’isola e che per Natale hanno messo in vendita biglietti a prezzi esorbitanti, anche 600 euro per andare e tornare da Milano e addirittura 700 per Roma. Per questo, i parlamentari sardi su iniziativa del deputato sassarese del Pd Silvio Lai si sono rivolti all’Antitrust, chiedendo di verificare se ci siano cartelli in atto e sanzionarli. E se non bastasse? “Di certo non ci fermeremo, appena ricevuti i risultati dall’Antitrust valuteremo cosa fare, e siamo pronti anche a denunciare in procura per mettere fine a questa vergognosa situazione. L’esistenza di un cartello è dimostrato dal fatto che le compagnie hanno abbandonato la continuità, e ora agiscono in accordo, probabilmente anche con altri attori”, dice Silvio Lai a LaPresse, sottolineando che per la Sardegna “l’isolamento è una patologia che sta diventando sempre più grave, come nel ‘900, siamo tornati agli anni ’50 e ’60 invece che andare avanti”.

Il primo colpevole di questa situazione disastrosa? “Solinas, il presidente della regione che ora, con un inaccettabile scaricabarile, chiama a raccolta i sardi contro l’Ue su una continuità territoriale che lui stesso ha distrutto. Bisogna trovare soluzioni con i fatti, assumersi responsabilità del disastro di questi 4 anni e dopo di che decidere. Solinas vuole intraprendere un percorso ostile all’Ue? Benissimo, noi ci siamo, nell’interesse superiore della Sardegna e dei sardi. Ma l’importante è avere coraggio, prendere una posizione chiara e perseguirla: non devi solo annunciarlo, devi farlo”.

Un ostacolo non semplice, l’Unione Europea, che richiamando il libero mercato sembra non essersi ancora accorta che la Sardegna è un’isola, vera, senza alternative per spostarsi, e la mobilità è un diritto garantito dalla Costituzione. E che la continuità territoriale, ovvero la possibilità di spostarsi nel Paese come tutti gli altri cittadini, non è un capriccio o un privilegio ma una necessità. “Penso che di fronte a una posizione ragionevole dell’Ue sia utile cercare l’accordo, di fronte a una irragionevole andare al contenzioso, non sarebbe la prima volta che la Corte Ue dà torto alla Commissione: ma questo non deve avvenire sulla pelle dei sardi, chi è a capo deve guidare la battaglia e Solinas deve assumersi le responsabilità che finora non si è assunto. La regione non mette più soldi per la continuità territoriale e se non metti risorse, le compagnie aeree non garantiscono la copertura. La regione ha creduto alla possibilità di una continuità aerea, diciamo così, volontaria da parte delle compagnie: stupidaggini. In questo periodo ci sono avanzi di bilancio, perché in 4 anni non sono riusciti neanche a spendere i soldi, li usino. Se poi si vuole andare contro l’Europa, allora serve il coraggio di fare un bando senza accordo per andare al contenzioso”, ribadisce Lai. Serve insomma, una battaglia anche culturale “perché il principio di insularità in costituzione è ancora troppo recente e non ancora recepito in pieno”.

D’altra parte, la nave non è più un’alternativa, prezzi esorbitanti, servizi pessimi, collegamenti scarsi e continuità marittima polverizzata. “La conclusione della convenzione la si conosce da 7 anni, dal 2020 la regione doveva lavorare al rinnovo e anche qua non ha fatto nulla. E così c’è una convenzione spezzettata per le rotte della Sardegna, ma non un sistema unitario che garantisca il sistema: e urge un cap ai prezzi per l’estate altrimenti sarà un altro bagno di sangue”.

Al momento, il principale alleato di Solinas al governo della Sardegna è l’attuale ministro di Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, e proprio della Lega era il primo assessore ai Trasporti, dimessosi qualche mese fa. “La responsabilità nel governo è molto chiara: i giochi sono in mano alla presidenza del consiglio dei ministri, con la presidente Meloni e Fratelli d’Italia che si dicono i migliori difensori dei diritti dei sardi, e il ministro dei Trasporti Salvini che è al governo della regione. Gli strumenti nelle mani li hanno tutti: li aspettiamo alla prova dei fatti”, conclude Lai.

(Sara Panarelli – LaPresse)

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