Scissione Renzi, perplessità da Palazzo Chigi sull’operazione dell’ex premier. Contatti con parlamentari di Fi

Pd-M5S senza maggioranza alla Camera, necessari i renziani

ROMA – Mentre da Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte fa trapelare la sua perplessità sull’azione di Matteo Renzi, l’ex segretario Pd nella prima dichiarazione da ‘scissionista’ fa sapere che saranno circa 30 i parlamentari a seguirlo: “Il nome alla Leopolda, da domani partiranno le unità operative“.

La scissione renziana compromette i numeri alla Camera

Perplessità. Da Palazzo Chigi Giuseppe Conte dice la sua sulla scissione di Renzi. Il premier è preoccupato per l’incertezza politica che si può creare in seno al governo appena nato. I numeri sono chiari: alla Camera sono tra i 20 e i 25 i deputati che potrebbero seguire l’ex sindaco di Firenze. Fossero più di 21, potrebbero essere decisivi per la maggioranza anche alla Camera. Al Senato, invece, i numeri sono risicati: tra i 5 e i 10, che per regolamento non potrebbero formare un gruppo autonomo ma aderire al Misto. In questo caso il governo Pd-M5S avrebbe comunque la maggioranza.

Giachetti avverte Fi: “I numeri potrebbero aumentare”

Ma sui numeri è Roberto Giachetti a lanciare la pietra nel sasso: “Potrebbero aumentare nei prossimi giorni con parlamentari ad oggi all’opposizione“, commenta l’ormai ex Pd negli studi Sky. La scommessa è questa: andare a raccattare i parlamentari scontenti di Fi e, in extrema ratio, anche di Lega e FdI. Così come sono aperte le porte per i pentastellati scontenti. Staremo a vedere.

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