Scontro Ucraina-Russia, Kiev: “Mosca ricatta i nostri marinai”

Il governo ucraino ipotizza che i marinai arrestati abbiano subito minacce di ritorsioni da parte del Cremlino

Foto LaPresse / AFP / Kirill KudryavtSev in foto Vladimir Putin

KIEV – Due dei tre marinai arrestati dalla Russia e protagonisti dello scontro nello stretto di Kerch sono apparsi oggi in un video sulla tv di Stato russa. Nel filmato, gli agenti dei servizi di sicurezza russi hanno interrogato il comandante Vladimir Lesovoy, il quale ha confessato che i suoi colleghi hanno agito con consapevolezza nella “battaglia navale” al largo della Crimea. Con questa arma il Cremlino intende dunque dimostrare la legittimità dell’azione di domenica scorsa, ma l’Ucraina intende vederci chiaro.

Ucraina, dito puntato contro Mosca

Le richieste radio sono state deliberatamente ignorate, c’erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di una provocazione“. Lo ha dichiarato il comandante Lesovoy davanti alle telecamere della tv russa. Gli agenti hanno interrogato anche Andrei Drach, ufficiale del servizio di sicurezza ucraino. Anche questi ha ammesso lo sconfinamento in acque territoriali russe da parte delle navi ucraine. Kiev però non crede alla sincerità di queste dichiarazioni. Per il governo ucraino queste interviste sarrebbero infatti state “estorte” ai marinai: “Mosca li sta ricattando”.

Sui militari ucraini “pressione psicologica e fisica”

Le teorie in queste ore galoppano. Secondo l’opinione di molti, nel video si capisce che quanto detto da almeno uno dei due marinai non è farina del suo sacco. Gli intervistati sembrano infatti leggere da un “gobbo”. Dunque, come se le frasi da loro pronunciate fossero scritte davanti ai loro occhi.

Il presidente dell’Sbu Vasyl Hrytsak non ci sta. “È necessario che i nostri colleghi russi fermino la pressione psicologica e fisica sui militari ucraini“, ha detto in un comunicato.
Il comandante della Marina ucraina, Igor Voronchenko, ha inoltre fatto notare un particolare. Due dei suoi uomini arrestati da Mosca sono originari della Crimea, dove le loro famiglia vivono. Per questo, ipotizza inoltre Kiev, i due uomini potrebbero essere stati addirittura messi sotto pressione da minacce di ritorsioni sui propri familiari.

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