Scuola, ai presidi piace il modello francese: in Dad solo i non vaccinati

Giannelli (Anp): “Parlare di obbligo per i minori è chiaro che è inopportuno”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

L’Italia strizza l’occhio alla Francia: a scuola in Dad i non vaccinati. Prende così piede l’idea di far svolgere la quarantena in Dad agli alunni nel caso in cui si dovesse rinvenire un positivo in classe. Ne sembra convito il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli: “E’ un’ipotesi percorribile ma prima devono cambiare il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall’Iss, che risale all’anno scorso”.

Siamo in ritardo

Giannelli ha poi specificato che “aderiamo alla richiesta del Cts ovvero di perseguire l’obiettivo del 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. Poi parlare di obbligo per i minori è chiaro che è inopportuno. Abbiamo circa 4 milioni di ragazzi in quella fascia d’età e il 60% è 2,4 milioni e se ci limitiamo solo alle scuole superiori, che presentano i maggiori problemi di distanziamento, scendiamo a 2 milioni”. Giannelli ha inoltre specificato che “in un anno e mezzo non si è riusciti a comprare più mezzi pubblici e ad assumere più autisti. Tralascio ogni giudizio però è uno dei punti più critici di questa vicenda”.

L’esempio

In Italia si potrebbe adottare il modello francese, ovvero “nel caso ci sia un positivo a scuola o un contatto di positivo, solo i liceali e gli alunni delle medie non vaccinati dovranno restare a casa e seguire le lezioni a distanza. Gli immunizzati potranno invece restare in classe”. La nuova legge è stata presentata dal ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, che ha inoltre sottolineato che “la norma non riguarda le materne e le elementari, che dovranno quindi chiudere per 7 giorni al primo caso di Covid, come avveniva nell’anno scolastico 2020-2021”.

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