Sea Watch, Strada: “Dall’ indagine non uscirà niente, ha fatto ciò che è giusto”

"Mi sembra che non ci sia niente su cui indagare. Sea Watch ha tutta la mia solidarietà perché ha fatto ciò che è giusto. Sappiamo già che dall'indagine non uscirà niente e sarebbe meglio che questi 'indagatori' indaghino sui soldi della Lega, sulla corruzione e sulla mafia".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

MILANO – “Mi sembra che non ci sia niente su cui indagare. Sea Watch ha tutta la mia solidarietà perché ha fatto ciò che è giusto. Sappiamo già che dall’indagine non uscirà niente e sarebbe meglio che questi ‘indagatori’ indaghino sui soldi della Lega, sulla corruzione e sulla mafia”. Così Gino Strada a Casa Emergency a margine della presentazione della Smemoranda 2020. “Io non sono certo un difensore delle ong per principio. Ma a priori bisognerebbe evitare di fare tutto questo scandalo. I fascisti vorrebbero che le cose andassero diversamente, ma poi le accuse anche in tribunale si smontano”, ha aggiunto Strada.

La domanda ai pm

“Se il pm vuole verificare se la Libia è un porto sicuro è come pensare di mandare i magistrati a vedere se l’acqua è bagnata. Che la Libia è un luogo di tortura dove si stupra la sanno anche i gatti ammaestrati. Cosa fai, indaghi su come si mangia a Reggio Emilia? Si mangia bene! Se la Libia è un posto sicuro perché non ci vanno in vacanza”. Così Gino Strada a Casa Emergency, a Milano, a margine della presentazione della ‘Smemoranda 2020’, commenta l’indagine sulla comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete.

LaPresse

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