Serie A, Cagliari supera Genoa nel finale: 3-1 in Sardegna, Kouamé non basta

Foto LaPresse / Tocco Alessandro Nella foto: Joao Pedro (Cagliari Calcio)

MILANO – Più cattivo, più pronto, più convincente. Il Cagliari supera con merito il Genoa e fa gioire dopo mesi di digiuno la Sardegna Arena. Dopo un primo tempo equilibrato e interessante ma senza reti i sardi risolvono il match nella ripresa. La zuccata di Simeone lancia i padroni di casa, che subiscono nel finale il pareggio di Kouamè ma con un ultimo sussulto trovano la forza per reagire e ottenere tre punti meritati.

L’autorete di Zapata condanna il ‘Grifone’, il tris di Joao Pedro mette il punto esclamativo sulla bella prestazione dell’undici di Maran. Che infila il secondo successo di fila e vola a sei punti, nonostante un inizio di stagione complicato per gli infortuni di Cragno e Pavoletti, a cui si è aggiunto lo stop di Nainggolan. Il finale di partita invece risulta ancora una volta indigesto per Criscito e compagni, che soccombono per la seconda volta di fila sul ‘gong’ dopo il ko con l’Atalanta.

Il Genoa è mancato soprattutto a livello caratteriale

Incapace di reagire dopo l’1-0, si è fatto sorprendere nuovamente dopo esser riuscito ad acciuffare in qualche modo il pari. Un peccato mortale per una squadra che lotta per salvarsi. Maran opta per la continuità, Andreazzoli in vista delle tre partite in una settimana stravolge la sua squadra. La prima differenza tra due squadre con una filosofia molto simile sta qui: Ionita al posto di Rog è l’unica novità tra i sardi, i liguri si presentano con ben cinque innesti rispetto all’undici che ha perso contro l’Atalanta.

Davanti il partner d’attacco di Kouamè è Favilli, rilanciato dal 1′, e non Pinamonti. Alle spalle dei due Saponara, al debutto in campionato, ha licenza d’inventare. In campo Cagliari e Genoa si affrontano senza timori reverenziali e danno vita a una partita gradevole, in un primo tempo in cui di fatto manca solo il gol. Radu si oppone sulla botta da fuori di Pellegrini e non si fa sorprendere sul colpo di testa debole di Joao Pedro.

Il vero pericolo lo porta l’ex di turno Simeone, che intercetta il tiro destinato a finire a lato di Ionita e di testa in tuffo manda di un soffio a lato, facendo vibrare la Sardegna Arena. Sul ribaltamento di fronte però si fa vedere anche il Grifone, per nulla intimidito dalla partenza sprint dei padroni di casa. Schone sfonda sulla sinistra e crossa al centro per Kouamè, che trova sulla sua strada l’ottima risposta di Olsen. Sul finire dei primi 45′ altro tentativo di Schone, che calcia male di controbalzo spedendo alto sopra la traversa.

Lo stallo con cui si è chiuso il primo tempo viene subito meno in avvio ripresa

Ionita suggerisce in mezzo per Simeone, che si stacca dal diretto marcatore e di testa fulmina Radu, con una traiettoria imprendibile. La rete del ‘Cholito’ però anestetizza il match: tolto qualche attimo di sbandamento al momento dell’uscita di Cigarini per infortunio, il Cagliari non soffre il ritorno del ‘Grifone’, che non riesce a creare grattacapi dalle parti di Olsen. Ci prova di testa Favilli (in sospetta posizione di offside) al 17′ sugli sviluppi di uno schema su palla inattiva, ma la palla finisce sull’esterno della rete.

Con le spalle al muro Andreazzoli attinge dalla panchina e i cambi gli danno ragione

Pandev e Sanabria, entrati a un quarto d’ora dal termine per Saponara e Favilli, duettano e liberano al tiro Kouamè, che da posizione defilata con un bolide trafigge Olsen. La gioia dei liguri si spegne però dopo neanche un giro di lancette. Nandez vola sulla destra, il suo traversone insidioso non viene raccolto da Birsa ma sorprende Zapata, che non riesce a evitare l’impatto con il pallone e di testa infila il proprio portiere.

Il ‘Grifone’ accusa il colpo e nel finale, in contropiede, incassa il tris che chiude i conti: Joao Pedro e Ionita si involano due contro zero contro Radu che non può far altro che raccogliere il pallone dalla propria porta. Il Cagliari esulta dopo mesi davanti al proprio pubblico, il Genoa senza mordente nel momento clou si inchina e si interroga. (LaPresse)

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